In un articolo pubblicato sulla rivista "The Astrophysical Journal" viene riportata un'osservazione di 5 quasar lontani tra 9,8 e 10,9 miliardi di anni luce con l'aiuto di lenti gravitazionali che ne hanno offerto immagini multiple.
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Alcune immagini di tempeste di sabbia avvistate ai bordi della calotta polare settentrionale del pianeta Marte tra il 22 maggio e il 10 giugno 2019 sono state pubblicate dall'ESA. Gli strumenti High Resolution Stereo Camera (HRSC) e Visual Monitoring Camera (VMC) della sonda spaziale Mars Express hanno permesso di osservare almeno otto diverse tempeste.
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I telescopi spaziali Hubble e Spitzer sono stati utilizzati per compiere uno studio della composizione dell'atmosfera di Gliese 3470 b, un mini-Nettuno che orbita molto vicino alla sua stella, che è una nana rossa ma comunque lo scalda fino a temperature che sulla superficie sono stimate tra i 700 e i 900 Kelvin.
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In una nuova immagine del sistema di Eta Carinae catturata dal telescopio spaziale Hubble vengono offerti nuovi dettagli di questo sistema stellare davvero speciale. Lo strumento Wide Field Camera 3 (WFC3) ha infatti permesso di osservare l'area anche agli ultravioletti rivelando il luccichio di magnesio incorporato nel gas caldo in luoghi dove non era stato visto prima.
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In un articolo pubblicato sulla rivista "The Astronomical Journal" viene riportata la scoperta di tre pianeti che orbitano attorno alla stella L 98-59, una nana rossa a circa 35 anni luce dalla Terra.
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Era sera in Italia il 20 luglio 1969 quando il modulo lunare Eagle della missione Apollo 11 della NASA, partita il 16 luglio, compì il primo allunaggio di una navicella spaziale con astronauti. Il comandante della missione Neil Armstrong e il pilota del modulo lunare Edwin "Buzz" Aldrin parteciparono all'allunaggio e trascorsero poco più di due ore sulla superficie della Luna.
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In un articolo pubblicato sulla rivista "The Astrophysical Journal Letters" viene riportata l'osservazione di quello che viene interpretato come un disco circumplanetario nel sistema della giovane stella PDS 70.
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Morgan Cable del JPL della NASA ha presentato i risultati di uno studio condotto assieme ad altri ricercatori su Titano, la più grande luna di Saturno. Questo team ha ricreato in laboratorio alcune condizioni esistenti nei laghi di metano e altri idrocarburi di Titano scoprendo che vi si potrebbe produrre un co-cristallo di acetilene solido e butano con la formazione di depositi a forma di anelli
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SpaceX ha lanciato da Cape Canaveral il razzo Falcon Heavy in una missione che prevedeva la messa in orbita di vari satelliti in orbita terrestre bassa e media. Il razzo più potente in attività ha lanciato satelliti per conto di NASA, aeronautica militare americana e altri enti, compresi nanosatelliti di classe CubeSat costruiti da studenti.
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Si chiama Apophis, è uno degli asteroidi più studiati e seguiti dalla Nasa e da tutti gli enti spaziali del nostro pianeta. La sua grandezza di 340 metri, potrebbe causare la distruzione di un'intera città di 30.000 abitanti.
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Gli astronauti Anne McClain e David Saint-Jacques e il cosmonauta Oleg Kononenko sono tornati sulla Terra sulla navicella spaziale Soyuz MS-11, atterrata senza problemi in Kazakistan. I tre hanno trascorso poco più di 6 mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale, dov'erano arrivati il 3 dicembre 2018 come parte della Expedition 58.
In un articolo in fase di pubblicazione sulla rivista "Astronomy&Astrophysics" viene riportata la scoperta di due pianeti con una massa vicina a quella della Terra attorno alla Stella di Teegarden, una minuscola stella a circa 12,5 anni luce dalla Terra e quindi una delle più vicine.
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In un articolo pubblicato sulla rivista "Science" viene riportata la localizzazione del punto di origine di un lampo radio veloce non ripetitivo. Un team di ricercatori guidato da Keith Bannister della CSIRO (Australia's Commonwealth Science and Industrial Research Organisation) ha scoperto il lampo radio veloce catalogato come FRB 180924 con il radiotelescopio ASKAP.
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In un articolo pubblicato sulla rivista "Science" vengono riportati nuovi dettagli sugli anelli di Saturno e delle lune che orbitano tra di essi, in particolare Dafni, nello spazio all'interno dell'Anello A chiamato Divisione di Keeler. Un team di ricercatori ha usato dati raccolti dalla sonda spaziale Cassini nel corso degli ultimi mesi della sua missione per capire meglio la loro composizione.
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Nel deserto dell'Atacama in Cile lo strumento NEAR (Near Earths in the AlphaCen Region) montato sul VTL dell'ESO ha visto la cosiddetta prima luce, cioè ha compiuto la sua prima osservazione dopo essere stato attivato. Questo strumenti è progettato per individuare esopianeti nel sistema di Alpha Centauri.
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In un articolo in fase di pubblicazione sulla rivista "Astrophysical Journal Letters" viene offerta una soluzione al mistero della formazione dell'esopianeta CI Tauri b, un gioviano caldo molto giovane che contraddice i modelli che prevedono che un gigante gassoso dovrebbe impiegare almeno 10 milioni di anni per formarsi.
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In un articolo pubblicato sulla rivista "The Astronomical Journal" vengono riportate nuove osservazioni agli infrarossi e alle lunghezze d'onda millimetriche del pianeta Urano e dei suoi anelli. Imke de Pater ed Edward Molter hanno condotto osservazioni con il radiotelescopio ALMA mentre Michael Roman e Leigh Fletcher hanno condotto osservazioni con il telescopio VLT.
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In un articolo pubblicato sulla rivista "Science" viene riportata l'individuazione di campi elettromagnetici lungo un filamento che attraversa i circa 10 milioni di anni luce che dividono gli ammassi galattici Abell 0399 e Abell 0401.
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In un articolo pubblicato sulla rivista "The Astrophysical Journal" viene offerta una nuova definizione dell'area abitabile di un sistema stellare dove può orbitare un pianeta che possa ospitare forme di vita simili a quelle terrestri.
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“Come il sole all’improvviso, scoppierà…” canta Zucchero Fornaciari in una delle sue più famose canzoni. Beh, non scoppierà, o almeno nell’immediato. Ma andrà in letargo, e pure molto presto. Ossia tra un anno e per dieci anni, ovvero tra il 2020 e il 2030. In quel periodo la Terra sperimentera’ una “eta’ del ghiaccio”. Più precisamente, una nuova età del ghiaccio. Visto che già ne è avvenuta un
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