La famiglia la diede in sposa a un patrizio di nome Valeriano, ma il giorno delle nozze, la ragazza avvertì il futuro marito che si era consacrata a Dio e che sarebbe rimasta perpetuamente vergine. L’uomo dapprima ebbe una reazione di disappunto, poi si convertì egli stesso al cristianesimo e così fece anche il fratello Tiburzio. I due, ricevuto il battesimo, furono condannati alla decapitazione
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