
Venerdì 23 Luglio 2021,
Il problema dell’acqua ricca di calcare non è da sottovalutare, infatti l’acqua dura può provocare danni sia alle persone che alle cose, come tubature ed elettrodomestici. In questa breve guida scopriamo alcune delle problematiche più comuni dovuti al calcare e come prevenirli.
Cos’è il calcare e come si forma
Iniziamo spiegando innanzitutto cos’è il calcare e perché si forma. Il calcare è una roccia sedimentaria formato principalmente da carbonato di calcio, che si presenta con la forma di un solido bianco. Lo troviamo spesso in natura e costituisce alcuni tipi di rocce. Sebbene sia una roccia è possibile trovarlo nelle nostre abitazioni poiché il carbonato di calcio è presente all’interno dell’acqua corrente. Giorno dopo giorno si stratifica, creando dei granelli che creano diversi danni non solo alle tubature ma a tutte le apparecchiature che funzionano grazie all’acqua, quindi caldaie, lavatrici e lavastoviglie.
Si tratta di un fenomeno del tutto normale, in quanto l’acqua corrente contiene naturalmente i sali minerali, tra cui il carbonato di calcio. È proprio la quantità di questi a determinare la durezza dell’acqua. Quando asciughiamo le stoviglie spesso notiamo la classica patina che indica il residuo di calcare, questo avviene perché l’acqua, evaporando, rilascia anidride carbonica che si accumula in depositi di carbonato di calcio. Ecco, quindi, che si forma il calcare e di conseguenza l’acqua dura. Per determinare la durezza dell’acqua bisogna misurare la quantità di ioni di calcio (Ca+++) e magnesio (Mg+++), un’acqua che presenta basse quantità si definisce dolce, mentre un’acqua con elevate quantità viene definita dura.
Quali danni provoca il calcare
Vediamo quindi alcuni dei danni più comuni provocati dal calcare e come questi impattano sulla vita domestica.
Calcare ed elettrodomestici
La problematica principale circa gli elettrodomestici riguarda lo scambio termico. Gli accumuli di calcare infatti impattano molto sulla resistenza degli elettrodomestici, proprio poiché si tratta di una sostanza dall’elevato potere isolante. Quindi, la resistenza elettrica di lavatrici, caldaie, scaldabagno e altri elettrodomestici risulta meno efficiente aumentando di conseguenza il consumo dell’energia elettrica.
Calcare e rete idrica
L’acqua dura è tra le principali cause di perdite e gocciolamenti delle guarnizioni. Le problematiche che il calcare causa alle reti idriche sono svariate, dall’impedimento del passaggio dell’acqua nelle tubazioni, fino alle ostruzioni. In alcuni casi si può riscontrare anche il grippaggio delle valvole, delle saracinesche e dei miscelatori. Se non si agisce per tempo le incrostazioni possono arrivare a corrodere, fino a danneggiare in modo irreparabile tutte le componenti a contatto con l’acqua.
Calcare e ambiente
Vale la pena di soffermarsi anche sull’aspetto ambientale, in quanto di fondamentale importanza anche se meno visibile e meno impattante nell’immediato nelle nostre vite. Il calcare non è ecologico, si tratta di una sostanza che aumenta le emissioni di CO2 a causa dell’incremento del consumo elettrico che causa. A questo si aggiunge l’intensificazione dell’uso di detergenti, poiché l’acqua dura diminuisce l’efficacia dei detersivi, obbligandoci ad aumentarne le dosi.
Calcare e bucato
L’acqua ricca di calcare opacizza i tessuti scaricando piccoli depositi tra le fibre tessili. Il risultato sono colorazioni più spente e opache. Naturalmente il bucato risulterà anche più ruvido al tatto, in quanto spesso gli ammorbidenti non sono in grado, da soli, di contrastare l’effetto dell’acqua dura.
Calcare e alimenti
Infine, il calcare ha un grosso impatto anche sul gusto degli alimenti e delle bevande che vengono preparati, o anche solo lavati, con acqua calcarea. Quindi, anche un semplice piatto di pasta avrà un gusto diverso se questa viene cotta in acqua dura.
Come prevenire la formazione del calcare
Il modo migliore per prevenire la formazione di calcare è l’utilizzo di un addolcitore acqua per casa. Gli addolcitori o decalcificatori dell’acqua scambiano gli ioni di calcio e magnesio, che sono i maggiori responsabili della creazione di calcare, con ioni di sodio. Quest’ultimi non incrostano e permettono all’acqua da addolcire di fluire su un letto di resina a scambio ionico, il quale continua finché non vengono scambiati tutti i cationi di sodio. Bisogna prestare attenzione alla resina, in quanto quando questa non sarà più in grado di addolcire altra acqua sarà necessario rigenerarla. Si tratta di un processo volto al recupero della capacità iniziale della resina, grazie all’uso di cloruro di sodio contenuto nel sale.
Inoltre, è necessario aggiungere al serbatoio dell’addolcitore il sale in base a quanta acqua si utilizza (e quindi a quante rigenerazioni bisogna fare). La regola generale prevede il mantenimento del livello del sale almeno a metà serbatoio. Inoltre, è preferibile usare il sale in pastiglie anziché quello in granuli, poiché le pastiglie non rilasciano residui nel serbatoio e impiegano più tempo a sciogliersi.
(editoriale)

