Lunedì 05 Dicembre 2022, Oggi abbiamo l’onore di intervistare Eleonora Cecere, stupenda ragazza degli anni d’oro della TV in: “Non è la Rai”, da allora ad oggi Eleonora cosa ti è rimasto degli anni trascorsi in Rai, e dei film girati con grandi nomi da ragazzina?
Si, ho girato film con: Castellitto; Ettore Scola; Vittorio Gassman, Fellini; Ferreri. Il mio percorso l’ho iniziato da giovanissima, per poi approdare con Gianni Boncompagni nel 90’ – 91’ e in “Domenica In”. In “Non è la Rai” Mediaset, con Pingitore c’è stata da parte mia il ruolo interpretativo di Marilyn Monroe da bambina, un ‘esperienza molto bella, anche a “Domenica In “, perché ero la più giovane e ballavo con le ragazze più grandi di me, il che mi ha fatto crescere professionalmente. Poi, con “Non è la Rai” e Boncompagni, con i quali ho avuto una grande scalata, dove si studiava: danza, canto, si è intersecata una bellissima esperienza, che ricordo con grande entusiasmo. Sono arrivata in seguito a Tele Montecarlo con Luciano Rispoli, dove in quel frangente avevo un gruppo musicale. Dopo di ciò, sono approdata al Teatro Sistina, dove ho avuto l’onore di lavorare con Garinei e Giovannini, con lo spettacolo Mrs. Doubtfire all’italiana, dove io interpretavo il ruolo della figlia di Montesano e Barbara D’urso. Il mio entourage lavorativo, è proseguito con dei spettacoli e quant’altro sino al momento in cui sono arrivata a fare un provino con Luigi Galdiero, che in seguito è diventato l’uomo della mia vita, sposandolo. Da questa estate, sono stata impegnata in uno spettacolo: “Eleonora Cecere of the tour 2022”, dove canto e ballo per ore senza sosta, accompagnata da quattro ballerini e un ballerino, un corpo di ballo, dove ci metto tutta me stessa, e lo sto portando ancora in giro nei teatri, grazie a mio marito.
Com’era il rapporto con Gianni Boncompagni in Domenica in?
All’epoca, ricordo che ero molto timida, quando ci incontravamo in giro per il piazzale della Rai, io cambiavo strada, perché ero intimorita dalla sua grande personalità e professionalità, la correlazione lavorativa con Gianni, col tempo è stato un bel rapporto ci siamo sentiti spesso, e mi è dispiaciuto tantissimo quando ha incominciato a star male, poiché gli impegni famigliari ci hanno allontanati un po’, e poi c’è stato il distacco con la sua scomparsa.
Ad oggi com’è cambiato il mondo dello spettacolo secondo te?
Il mondo dello spettacolo è in continua evoluzione, e con essa cambia il modo di interfacciarsi tra artisti e pubblico, non si ha più l’impronta dello studio a livello professionale, ma dei followers, sui vari social, ancora oggi io studio canto e recitazione per un’elevazione professionale, ma i tempi cambiano...
Qual’ evento dove eri protagonista, ricordi con più passione?
Non credo, in un solo evento, che mi abbia portato tanta passione, in quanto ogni singolo lavoro che ho svolto, interiormente l’ho sentito pregno di: passione, emozione e dedizione e mi ha portato molte soddisfazioni.
La ragazza, che faceva sognare i telespettatori, oggi è una vigilante, di certo non per suo volere, ci puoi parlare un po’ di te?
Come ti dicevo prima io sono sposata con Luigi Galdiero, da cui ho avuto due bimbe Carole e Marlene. La vita, ci mette davanti alcune volte scelte non volute, vuoi come per molti artisti e non solo che hanno avuto un blocco lavorativo per la pandemia, che ci ha visti tutti inermi e staticizzanti, spero tanto che questo periodo nefasto nel vero senso della parola volga al suo termine, per risorgere tutti noi come fenici. In quanto, grazie alla professionalità di mio marito spero di poter molto presto ritornare alla mia passione lavorativa, mentre quella che svolgo adesso è uno step per amministrare al meglio l’armonia del budget famigliare.
Casa - lavoro, cos’è cambiato dopo la grande pandemia che ci ha visti un po’ tutti presi sia a livello lavorativo che sociale?
Quando è scoppiata questa pandemia, ha messo un po’ tutti a terra metaforicamente e realmente, quindi mi son rimboccata come si suol dire le maniche, per la famiglia. Mi son ritrovata a lavorare come vigilante, presso i centri vaccinali, come: “Guardia non armata”. Mi sono sentita in questo periodo fortunata, ad aiutare nel mio piccolo gli anziani, che son stati i primi per il percorso vaccinale, col terrore negli occhi di ciò che era per loro sconosciuto, e per tirargli su il morale li rinfrancavo in quegli istanti con delle canzoni e dal canto loro mi ringraziavano, perché li confortavo. Adesso, vedo bambini e ragazzi, e quindi mi sento molto utile per queste persone.
Messaggio finale… “Tornerò presto, dove eravamo rimasti!”.
Ufficio Stampa MP di Salvo De Vita.
(editoriale)