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Domenica 17 Aprile 2022, "Non c'era più nessuno in città, e nessuno nei campi. Questa terra desolata aveva dato tutto quello che poteva..." Cantavano i Mumford & Sons nella loro Ballata del Dust Bowl, con riferimento tutt'altro che velato ad uno dei più grandi disastri ambientali nella storia degli Stati Uniti contemporanei. Il momento storico iniziato nel 1931, e terminato quasi 10 anni dopo, durante cui l'accumularsi di tecniche agricole e processi di sfruttamento inadeguati le vaste pianure del meridione diventarono terreno dannatamente fertile per un diverso tipo di fenomeno. Quello mostrato nel famoso documentario cinematografico del 1999 "La mummia" in cui l'espressione iraconda del faraone rimasto empiamente attaccato alla vita Imhotep, interpretato da Arnold Vosloo, compariva in un muro di polvere capace d'inseguire la jeep di Brendan Fraser e gli altri eroi al seguito, lasciando dietro di se soltanto una scia di soffocamento e devastazione. Togli quindi l'elemento sovrannaturale, frutto dell'umano desiderio di sdrammatizzare, e quello che resta è il surreale episodio dello haboob, parola in lingua araba che deriva per l'appunto dal verbo che significa "soffiare" o "bersagliare" di sabbia, offrendo un chiaro indizio in merito al drastico dipanarsi di un tale risvolto climatico all'inizio della fine. Che così elegantemente possiamo apprezzare, nell'antologia gentilmente offerta dal popolare fotografo dei timelapse di Phoenix (Arizona) Mike Olbinski, nell'anniversario del suo primo grande successo virale online, rivelatosi capace di cambiare ed agevolare sensibilmente il corso futuro della sua carriera. Associando il proprio nome, pre