Segnalato da Zarlock il
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Martedì 16 Gennaio 2018, È un fatto largamente acclarato che nelle nostre giornate moderne, condizionate da un perenne senso pendente d'urgenza, la doccia sia considerata l'implemento igienico per eccellenza. Cosa mai potremmo avere di meglio, al termine di una lunga giornata lavorativa, per irrorare noi stessi mediante lo scrosciante flusso idrico, mentre la mente viaggia via lontana all'indirizzo di destinazioni più o meno familiari. Si ripensa al proprio passato, durante la doccia, si fanno improbabili piani per il futuro. Si raggruppano nella mente le cose piacevoli, o meno piacevoli, che ci sono capitate. Si canta. Si balla (più raramente). Ma il tutto rimane, almeno nella maggior parte dei casi, su un piano metaforico e del tutto privo di sostanza. Prendete come termine di paragone, invece, la vasca da bagno. Un solido recipiente di materiale ceramico o polimeri plastici a base di petrolio, rigorosamente tinti di bianco, all'interno del quale ci s'immerge più o meno completamente, concentrando la propria esistenza nel puro e semplice presente. Di certo, la ragione per cui un tale approccio alla pulizia corporale va progressivamente perdendo popolarità, è che essa rappresenta in primo luogo una forma di meditazione. Non si può spostare con i pensieri, mentre ci si trova in ammollo. Soltanto ampliare la propria percezione del momento e dell'attimo presenti. A meno che non ci si voglia spostare, in maniera sorprendentemente letterale, nel più puro e semplice regno della materia. Ciò che intendo, è non soltanto aprire la finestra per spingere fuori lo sguardo, bensì aprirla, impugnare un radiocomando, e prepararsi al suono ronzante delle quattro eliche in legno, mentre altrettanti motori elettrici sollevano letteralmente noi, con tutta la vasca e l'eventuale contenuto in H2O. Per portarci nel bel mezzo del cielo d'inverno. Ciò che intendo è fare come Johannes e Phillip Mickenbecker, i due gemelli tedeschi poco più che ventenni noti su Internet con l'appellativo dei "Real Life Guys" ovvero i ragazzi che [fanno cose] nella vita reale. Al contrario di noialtri s'intende, che oramai, ci accontentiamo di viverle all'interno di una realtà fittizia, prodotto informatico della tecnologia...