Giovedì 05 Agosto 2021, “Tale sopralluogo [dell’Assessorato] ha avuto lo scopo di verificare aspetti che i consueti controlli effettuati da Roma Servizi per la Mobilità S.r.l. […omissis] non si sono mai posti come obiettivo, limitandosi a verifiche sui dispositivi accessori di bordo.”
Secondo il vicesindaco gli esiti dei controlli a campione sono sconcertanti: sugli autobus di Roma TPL spesso non funzionano né l’aria condizionata, né il blocca porte di sicurezza.
“Riteniamo assolutamente inaccettabili le risultanze del nostro campionamento”, tuona l’assessore, “soprattutto per le questioni relative alla sicurezza intrinseca delle vetture.”
Il caso Roma TPL
Si riaccende il caso di Roma TPL, dopo il decimo autobus andato in fumo dall’inizio dell’anno, l’Assessorato alla Città in Movimento ha accolto le denunce che erano pervenute, anche attraverso queste pagine, sullo stato di manutenzione degli autobus. Il consorzio privato che gestisce il 20% del trasporto capitolino non avrebbe garantito neanche la manutenzione minima agli autobus e, ancor peggio, l’agenzia Roma Servizi per la Mobilità controllata al 100% dal Comune non avrebbe eseguito i dovuti controlli. “Il personale da noi intervistato ha dichiarato che non risulta loro l’effettuazione negli anni passati di verifiche a campione non in contraddittorio”, riporta la lettera dell’Assessore. Insomma il privato avrebbe lavorato a briglie sciolte, lesinando sulla manutenzione degli autobus a spese dei pendolari e degli autisti.
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