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Domenica 11 Marzo 2018, L’approfondimento delle competenze in seno all’Unione Europea, oltre all’affermazione della crisi economica e delle storture della globalizzazione, ha intensificato il regionalismo e le spinte centrifughe di alcune regioni europee, portando a richieste di maggiore autonomia o anche di totale indipendenza. Emblematici sono i casi della Scozia e della Catalogna, in cui si sono svolti dei referendum sull’indipendenza dai rispettivi Stati centrali. In particolare, il caso della Catalogna ha generato una frattura molto profonda nella società spagnola, a causa della forte repressione attuata dal governo di Madrid verso il referendum, giudicato incostituzionale e sovversivo. Il giornalista de “La Repubblica”, Andrea Bonanni, mette in evidenza le contraddizioni dell’Unione Europea sul tema del regionalismo: “Il fenomeno, infatti, riapre la ferita mai veramente rimarginata tra quello che l'Europa è e quello che dovrebbe essere, tra la realtà e l'utopia. I padri del federalismo hanno a lungo carezzato l'idea che una regionalizzazione dell'Unione potesse progressivamente togliere potere agli Stati-nazione ristabilendo un equilibrio democratico tra il livello centrale federale e il livello locale in cui le identità culturali, linguistiche, storiche sono più omogenee e più sentite. Ma la realtà della Ue, oggi, non è questa. L'Europa non è uno stato federale ma una creatura ibrida fondata su un patto che ha per protagonisti proprio gli Stati nazionali e i loro governi centrali”. Questo costringe la classe dirigente UE a schierarsi a favore dei governi centrali ove vi siano aspirazioni indipendentiste: “Non c'è dubbio che, dietro i fermenti indipendentisti che attraversano la Catalogna, la Scozia, le Fiandre o la Slesia, c'è sempre e comunque il progetto di riappropriarsi della propria identità senza rinunciare all'identità europea. Se non esistesse il grande cappello della Ue, nessuno di questi movimenti si sognerebbe di uscire dal grembo degli Stati-nazione in cui la storia li ha confinati” (Andrea Bonanni, L'imbarazzo politico dell'Europa di fronte alle piccole patrie, “La Repubblica”, 21 settembre 2017). Intensificando gli effetti negativi sia della globalizzazione sia del regionalismo, e svuotando di competenze gli Stati nazionali, l’Unione Europea contribuisce in modo decisivo alla disgregazione del tessuto sociale ed economico.
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