13 nov - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Le Ninfe abitavano i luoghi dove esercitavano i loro poteri, assumendo da tali luoghi il nome che le distingueva in varie categorie Il Termine ninfa significa “giovane fanciulla“; vi sono molti miti sulle ninfe da cui proviene il termine ninfomane. Le Driadi, erano le ninfe dei boschi. Le Driadi differentemente dalle Amadriadi erano immortali. Venivano rappresentate con la parte inferiore del cor
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alberi amadriadi boschi driadi
05 ago - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Le ninfe non era immortali ma avevano una vita lunghissima e rimanevano giovani per sempre. Erano rappresentate come delle fanciulle giovani e bellissime, nude e con lunghissimi capelli. Facevano spesso parte del seguito di divinità maggiori e avevano una parte importante nella mitologia, a causa dei loro amori con uomini e Dei, e nella religione popolare. Si distinguevano in ninfe delle acque (n
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mitologia greca oceanidi
04 ago - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Le Naiadi, erano le ninfe delle fonti (pegee o creniadi), dei fiumi (potameidi) dei ruscelli, dei laghi (limnadi), delle acque stagnanti (sempre limnadi), delle cascate. Avevano poteri guaritori e profetici. Seguivano il corteo di Bacco accanto ai satiri e questi ultimi spesso le rincorrevano nei boschi per giacere con loro. Gentili ma schive si nascondevano agli occhi degli uomini e potevano ess
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limnadi naiadi nereo pegee
03 ago - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Oceano, secondo Esiodo, sarebbe figlio di Urano e di Gea e avrebbe sposato la sorella Teti, formando la più antica coppia di Titani da cui trassero origine tutte le acque del mondo, le divinità e le ninfe dei fiumi, dei laghi e dei mari, comprese le tremila Oceanine. Le Oceanine, erano tantissime, secondo Esiodo tremila, ma nella Teogonia ne cita quarantuno. Ne ricordiamo alcune: Asia, che aveva
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oceanine oceano stige teti
18 ott - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Le Meliadi sono anche connesse alla nascita dell’uomo; si diceva infatti che gli uomini dell’età del ferro nacquero dai frassini (Esiodo). Secondo la leggenda proteggevano i bambini che venivano abbandonati sotto gli alberi. Per altri favolisti, però, le meliadi erano divinità della battaglia sanguinosa, perché con il legno del frassino si costruivano giavellotti. Erano le mogli degli uomini dell
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melia meliadi melie urano
15 ago - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Allora Glauco pensò di recarsi all’isola di Eea dove sorgeva il palazzo della maga Circe sperando che potesse fare un sortilegio per far innamorare Scilla di lui. Circe, dopo che Glauco ebbe raccontato il suo amore lo ammonì duramente, ricordandogli che era un dio e pertanto non aveva bisogno di implorare una donna mortale per farsi amare e per dimostrargli quanto lui si sbagliasse a considerarsi
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glauco circe dio marino