24 set - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Ponto (Pontos), il cui nome vuol dire “flutto”, è la personificazione maschile del mare. Non figura in alcuna leggenda specifica e compare solo nelle teogonie e nelle cosmogonie. Alcuni testi lo danno come figlio di Gea che si autofecondò: “e il Ponto generò, senza gioia d’amor, ch’è un immane pelago, dove mai non si miete, che gonfia ed infuria” (Esiodo, Teogonia). Da altre fonti apprendiamo che
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mare ponto talassa
14 apr - www.tanogabo.it (tanogabo) -
La Sfinge era accovacciata sul monte di Ficio, ed a ogni viaggiatore tebano poneva un indovinello quale essere con una sola voce che talvolta a due gambe, talvolta tre, talvolta quattro, e tanto è più debole tanto quante più gambe ha, è chi non riusciva a risolvere l’indovinello veniva strangolato e divorato sul posto.
Edipo avvicinandosi a Tebe azzeccò la risposta rispondendo “l’uomo“, perché d
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edipo era giocasta laio
23 nov - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Secondo Ovidio, Eco dotata di grande parlantina fu punita per aver distratto Era con lunghe favole mentre le concubine di Zeus, le Ninfe della montagna, sfuggivano ai suoi occhi gelosi e si mettevano in salvo.
La dea le tolse la voce in modo che non poteva mai parlare per prima, né tacere quando le si parlava, essendo costretta a ripetere le ultime sillabe dei discorsi che ascoltava. Secondo un’
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arte eco era giunone
24 giu - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Malgrado la sua grande capacità artistica e la sua fama, poco è stato scritto sulla sua persona, sulla sua pittura e sul metodo adottato.
Sappiamo, ad esempio, che egli era molto attento allo studio della forma e della tecnica e che la sua arte affondava le proprie radici nella cultura classica ricevuta fin da bambino. Egli realizza dipinti minuziosi e attenti ai particolari, solo dopo aver real
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pittura william bouguereau
21 giu - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Figlio di Ares (Marte), dio della guerra, e di Afrodite (Venere per i romani), dea della bellezza, dell’amore, e della fecondità, Fobos era la divinizzazione della paura. Insieme al fratello Deimos (letteralmente: spavento, terrore) prende parte alle battaglie del padre usando la propria forza di incutere terrore. Il suo tempio maggiore si trovava a Sparta e gli Spartiati (la classe più privilegi
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marte phobos venere
11 feb - tanogabo.com (tanogabo) -
Nell’antico Egitto non era consentito parlare di Osiride. Erano i così detti misteri del grande dio. Io ritengo che il mito di Osiride abbia avuto varie valenze: una cosmogonica, una seconda allegorica e una terza mitologica. La prima è molto complessa e non viene quasi mai discussa. La seconda è, a mio parere, legata al “diluvio” del 5500 a.C. mentre la terza riguarda un mito costruito per far p
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iside nefthi nut osiride
10 feb - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Schliemann, nell’ansia di cercare i tesori dell’antica Troia, combinò dei disastri notevoli, scoperchiando i vari strati archeologici e danneggiandoli irreparabilmente. Credette di trovare il “tesoro di Priamo” nel secondo strato (risalente ad almeno mille anni prima della presunta data della guerra), identificando in seguito la città dell’assedio con il sesto o il settimo strato (gli strati arch
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schliemann omero troia