14 mar - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Allievo di Cosimo Rosselli, non ne subisce influssi; i suoi prestiti iniziali gli vengono da Filippino Lippi, da Domenico Ghirlandaio e da Luca Signorelli, poi da Leonardo deriva il delicato luminismo e i valori atmosferici, ma resta pittore originale per la grande fantasia e la capacità analitica che lo avvicinano ai fiamminghi e gli fanno rifiutare l’astrazione delle rappresentazioni fondate su
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arte piero di cosimo
11 dic - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Eracle si invaghì della sua bellezza e lo rapì dopo aver ucciso suo padre Teiomadante, re dei Driopi. Ila divenne quindi l’amante omosessuale e lo scudiero di Eracle, accompagnandolo ovunque. Insieme si imbarcarono con Giasone per accompagnarlo alla ricerca del vello d’oro. Durante una sosta a Misia, Ila scese dalla nave con Eracle e si allontanò in cerca di una fonte d’acqua dolce. Quando le ni
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hylas ila ninfe eracle
12 apr - www.tanogabo.it (tanogabo) -
In gioventù, quando Paride viveva sul monte Ida pascolando la sua mandria, divenne l’amante prediletto di Enone che gli ha generato un figlio, chiamato Corito. Ma allorché Paride, dopo il giudizio delle dee e le promesse di Afrodite, volle partire per rapire Elena, Enone, che conosceva l’avvenire, cercò invano di dissuaderlo, gli fece tuttavia promettere che quando si fosse trovato ferito, sarebb
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elena enone filottete
23 mar - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Nell’antica Grecia il leccio era sacro a Giove. A poco a poco però non solo fu sostituito dalle altre querce, ma divenne un albero sinistro, consultato soltanto per gli oracoli funesti e annoverato tra quelli funerari. Effettivamente un boschetto di lecci non evoca immagini solari. Forse è questo il motivo per cui i Greci lo consacrarono alla dea Ecate narrando che le tre parche funerarie si coro
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ecate giove leccio legno
20 mar - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Celeno era una delle tre sorelle Arpie, ciascuna delle quali rappresentava un diverso aspetto della tempesta e il suo nome significava oscurità. Talvolta veniva chiamata anche Podarge (dal piede agile). Secondo la leggenda era l’amante di Zefiro, il vento che viene dall’occidente, e insieme a lui generò Balio e Xanto, i due cavalli parlanti di Achille. Durante l’incontro con Enea, Celeno diede a
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arpia balio celeno enea
15 mar - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Pitane nascose la propria gravidanza e quando Evadne nacque fu affidata ad Epito, re degli Arcadi. Evadne era una ninfa, figlia di Pitane e di Posidone. Amata da Apollo generò Iamo. Il suo nome significa ‘dalle trecce di viola‘. Evadne crebbe e divenne bellissima, fu sedotta da Apollo e generò un figlio che chiamò Iamo (da Ios=viola) dal quale discese una famiglia di indovini di Olimpia, famosi i
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apollo evadne iamo