
Lunedì 21 Febbraio 2022, Il valore di mantenere intatta la propria unicità è oggi più che mai merce rara in grado di contraddistinguere chi non smette mai di andare avanti a testa alta nel proprio percorso di vita nonostante tutto e tutti
Cance, nome d'arte di Giulia Cancedda, giovane cantautrice e musicista ligure, ha fatto di tale peculiarità il manifesto della propria arte.
Con l'uscita del singolo “Mosca Bianca” (disponibile su tutte le maggiori piattaforme di streaming musicale) distribuito dalla casa discografica Musa Factory l'artista è decisa più che mai a ribadire l'importanza del percorso di autoaffermazione resosi sempre più necessario in tempi complessi come questi che stiamo vivendo complice anche l'uso smodato dei socia network che hanno fornito maggiore visibilità ai cosiddetti leoni da tastiera, sempre pronti ad esprimere giudizi ed opinioni. Pareri che anche al di fuori del web spesso diventano sentenze senza appello, “tribunali di piazza” in cui le persone come canta Giulia “parlano di me ma non sanno ascoltare”.
La chitarra all'inizio del brano richiama sonorità ed echi d'oltremanica, terra in cui Cance si è completata nella formazione del proprio percorso artistico dopo il diploma in canto Jazz, per poi approdare nel corso della canzone ad un ritmo più veloce capace di sottolineare la libertà rimarcata dal testo.
Dopo due anni di pandemia la musica può rappresentare un'ancora di salvezza in grado di contribuire ad individuare una luce di nuova speranza dopo un lungo periodo di buio a patto di rimettere al centro della scena e del dibattito pubblico gli attori principali (ossia cantanti, musicisti, addetti ai lavori ecc.) i quali rendono possibile l'esistenza stessa di questa forma d'arte.
L'immagine scelta da Cance per il nuovo brano è quantomai emblematica, potremmo dire paradigmatica di cosa voglia dire essere l'eccezione capace di rivendicare fino in fondo la propria singolarità come nel caso di una mosca bianca all'interno di uno sciame di mosche nere.
Il merito dell'artista in questo caso è di unire una voce profonda a parole dirette che fanno della loro semplicità una cifra stilistica chiara fondamentale per centrare in pieno l'obiettivo.
Dopo aver vinto nel 2019 il premio “La musica può” dedicato agli under 35 all'interno del concorso “Musica contro le mafie” con il brano “Conosci?”nel 2020 Cance è in grado di giungere in finale al premio Lunezia con “Sakura”, pubblicherà poi il primo EP dal titolo Orablu e nel 2021 sarà la volta dei singoli “Basta che se ne parli” e “Tu che sai tutto (Shallala)”.
E' quindi ora arrivato il turno di “Mosca Bianca” che si candida ad essere un componimento all'altezza di giungere alla mente e all'animo profondo delle persone che la ascolteranno, melodia e parole che non passeranno inosservate.
Così come nello splendido romanzo di Jonathan Coe “Questa notte mi ha aperto gli occhi” dove la musica è la grande protagonista anche per parlare delle opere di Cance si può tranquillamente affermare che esse sono in grado di “aprire gli occhi” e di rinfrancare il cuore.
(editoriale)

