Giovedì 15 Giugno 2017,
Nato il Partito delle Tasse. La notizia di seguito è un PROGRAMMA espresso dal Ministro Padoan e di quello che è successo negli ultimi giorni su questo movimento. Attualmente sono solo discussioni e parole. Come se ne fanno sempre in politica. Nato il Partito delle Tasse. Ritornano le spese Patrimoniali e di Successione L’ex sinistra si fa sentire. Alla ribalta i ministri Padoan, D’alema e Pierluigi Bersani. Un movimento nato nel silenzio e negazione In un momento in cui la crisi politica si fa pressante componenti dell’ex Pd, capeggiati da Padoan, annunciano di dare una voce nuova che prenda seri provvedimenti per far ripartire i piccoli imprenditori e il mondo del lavoro in Italia. Decisione presa in seguito alla sostituzione della dirigente dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. Rimpiazzata da Ernesto Maria Ruffini, delegato e commissario della Equitalia, noto ispiratore delle riforme fiscali del governo Renzi. Ora la sinistra, non maggioritaria, dice basta ad aumentare le tasse sul ceto medio basso e piccoli imprenditori, mentre i ricchi pagano cifre irrisorie per i loro beni patrimoniali e redditi da capogiro. Per questo i ministri dell’ex sinistra dichiarano, provocando serie proteste, che le tasse sono un bene. Nonostante Padoan negasse la nuova alleanza, si presenta con un programma dalle idee ben chiare. I punti principali sono: tassa patrimoniale, tassa di successione e la reintroduzione della tassa sulla prima casa (se ritenuta di lusso). Leggi per i ricchi Per riuscire ad abbattere il debito pubblico ed evitare il crack finanziario, nel 1992 sotto il governo Amato, si impose un prelievo forzoso del sei per mille su tutti i conti correnti bancari. L’Ici venne abolita sulle prime case, oggi è applicata sollo sulle seconde, dal governo Berlusconi che eliminò anche la tassa di successione. In seguito venne reintrodotta, in modo blando, dal governo Prodi. La tassazione sul reddito finanziario, attualmente, è del 12.5%, un’imposta sulla creazione di ricchezza, che in realtà è una cifra molto irrisoria. Per tutti questi motivi, secondo la sinistra, il popolo italiano si è diviso a metà. Da un lato i ricchi diventano più ricchi pagando pochissimo di contributi e tasse su beni immobili e rendite alte. Dall’altro, l’Italia che combatte sulla soglia di povertà pagando troppo. Le imprese stanno collassando e i piccoli imprenditori sono spariti. Le proposte I punti chiavi del nuovo partito Pro Tasse è colpire i conti in banca a più zeri è reintrodurre la tassa patrimoniale con un aumento su beni immobili di lusso e il versamento di contributi su reddite finanziarie cospicue. Introdurre una tassazione dello 0.1% su tutti i patrimoni, che la banca d’Italia stima come ricchezza complessiva di 9.000 miliardi di euro. In questo modo si potrebbero diminuire le spese del debito pubblico con un effetto immediato su contributi dei lavoratori, sgravio fiscale sulle piccole imprese e aumentare gli investimenti nel nostro Paese. Proposte che hanno suscitato immediatamente l’ira della destra e centrodestra, ma che attualmente non riescono a controbattere con dati alla mano. Padoan ha esposto il suo programma in modo chiaro e netto. Si attende ora la risposta della maggioranza. Vantaggi e svantaggi Se la legge patrimoniale fosse applicata, comporterebbe un taglio delle imposte su redditi, lavoro, imprese e avere effetti redistributivi degli investimenti sulla crescita economica. Lo svantaggio e che questa legge viene applicata su Beni “Visibili”, ciò potrebbe portare i “furbetti” a intestare i propri averi a capo di società costituite all’estero o in paradisi fiscali. Naturalmente un benessere immediato con un calo visibile di tasse su contributi e lavoratori aiuterebbe l’economia nazionale. Se ti va di seguire l'evolversi dell'inchiesta clicca VOTI.
(editoriale)