

Fonte

notizie live su banca generali private banking

vai alla fonte dell'articolo
Martedì 13 Settembre 2022, I servizi private banking offerti da Banca Generali si rivolgono sempre di più alle famiglie, con particolare attenzione alla customizzazione dei servizi. Ne parla su “FONDI&SICAV” Marco Bernardi, Vice Direttore Generale dell’Istituto.
In che modo Banca Generali ha “democratizzato” il private banking
Un settore in continua evoluzione, quello del private banking , protagonista di un rilancio trainato soprattutto dall’integrazione del digitale. Servizi di qualità, sempre più personalizzabili, rivolti tradizionalmente a clienti dotati di patrimoni ingenti. Un limite che Banca Generali intende tuttavia superare. A parlarne è Marco Bernardi, Vice Direttore Generale, in un’intervista pubblicata sull’ultimo numero di “FONDI&SICAV”. Il modello portato avanti dall’Istituto ha infatti preso negli ultimi anni una direzione diversa. Bernardi parla infatti di “democratizzazione” dei servizi private: “Oggi la condizione primaria per diventare nostro cliente non è tanto legata a una determinata soglia di ingresso, che il private banking pone storicamente a 500 mila euro di liquidità, bensì alla necessità da parte di un risparmiatore di servizi di consulenza patrimoniale a 360 gradi”.
Marco Bernardi (Banca Generali): “Consulenti il vero punto di forza dei nostri servizi private banking”
L’ampia gamma di prodotti e servizi e la customizzazione non sono gli unici vantaggi del private banking. Per Banca Generali uno dei principali punti di forza resta il rapporto di estrema fiducia che viene a crearsi con i consulenti, professionisti esperti in grado di rispondere efficacemente e rapidamente alle esigenze dei clienti, che oggi vanno dai servizi per l’impresa fino all’ottimizzazione fiscale e l’art advisory. Linee guida valide anche quando si parla di wealth management: “Il nostro approccio è stato il medesimo di quello che abbiamo avuto col private banking – ha spiegato il Vice Direttore di Banca Generali – cioè ampliare il più possibile la sfera di interlocutori tra famiglie e risparmiatori. Per farlo, abbiamo dato vita a un vero e proprio hub di digital wealth management in grado di accogliere al proprio interno modelli d’offerta complementari col nostro”. Più che evidenti, conclude Bernardi, sono i vantaggi di avere il private banker come unico interlocutore per la gestione patrimoniale, tra cui l’accesso immediato a servizi di protezione degli investimenti, pianificazione successoria e fiscalità.

