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Lunedì 26 Marzo 2018, Andato in scena in prima assoluta per l’Italia lo scorso anno con un lusinghiero successo di critica e di pubblico, torna al Teatro di Rifredi, da mercoledì 4 a domenica 8 aprile, “Alpenstock” del drammaturgo francese Rémi De Vos. Diretto da Angelo Savelli e intrepretato da Antonella Questa (che ne ha curato la traduzione), Ciro Masella e Fulvio Cauteruccio, “Alpenstock” è stato prodotto con il contributo della Fondazione CR di Firenze e in collaborazione con l’Istituto Francese.
In un’amena località alpina situata nell’immaginario Kyrolo abitano Fritz e Greta. Mentre il marito è in ufficio alle prese con pile di scartoffie, la dolce Greta passa tutto il giorno a fare pulizie, una coppia ridicola che suscita brividi di orrore tanto è politicamente scorretta. Lui al limite del fascismo, lei completamente soggiogata. Il ménage convenzionale della coppia sarà scombussolato dall’arrivo di Yosip Karageorgevitch Assanachu, di fantomatica nazionalità balcano-carpato-transilvana, che farà esplodere l’apparente armonia familiare.
Scritto nel 2005 “Alpenstock” è una commedia nera, al tempo stesso scioccante ed esilarante, che denuncia e sbeffeggia la psicosi dell’invasione degli stranieri, smascherando, con comicità corrosiva e surreale, tutti gli stereotipi sulla purezza della razza e sulla figura dell’immigrato.
Ancora poco conosciuto in Italia, Rémi De Vos è uno dei più interessanti autori della nuova drammaturgia europea. Nato a Dankerque il 17 marzo 1963, dopo il diploma in lettere e filosofia De Vos si stabilisce a Parigi, segue corsi di teatro e contemporaneamente svolge diversi lavori. Nei lunghi periodi di disoccupazione comincia a scrivere. È uno dei rari autori drammatici a essersi interessato al mondo del lavoro (Débrayage, Cassé, L’Intérimaire), pièces che sono il riflesso di quando viveva precariamente e non il frutto di una cultura economica o sociologica. Autore associato al Théâtre du Nord, CDN di Lille e al Théâtre des Ilets, CDN d’Auvergne, a Montluçon, De Vos ha scritto testi scottanti sul declino dell’Occidente, sui problemi del lavoro, sulla violenza omofobica e la disgragazione delle coppie, temi sociali e politici da lui passati al setaccio dell’umorismo e del grottesco, dove la risata è una possibile soluzione. Con un umorismo al limite del paradossale, Rémi De Vos si concede ogni libertà, trasgredisce la linea rossa della correttezza, sbriciola i tabù del politicamente corretto, rivela l’assurdità delle ideologie dominanti. Tradotto in quindici lingue, le sue opere sono pubblicate da Actes Sud-Papiers.