Segnalato da Zarlock il
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Venerdì 17 Novembre 2017, Come quarta città della Cina per popolazione e suo secondo polo industriale dopo Shangai, la città di Tianjin è sottoposta a forze di rinnovamento e sconvolgimenti urbanistici che per noi potrebbero risultare difficili da immaginare. Secondo il tipico rapporto di questo paese con il suo passato, tutto ciò che era considerato inutile sta venendo gradualmente sostituito: un intero quartiere storico vecchio di 600 anni è stato abbattuto, per fare posto ai palazzi finanziati da alcune potenti aziende finanziarie di Hong Kong. Una grande quantità di giardini appartenenti alla vecchia aristocrazia hanno conosciuto il passaggio di camion e bulldozer, per diventare anch'essi terreni fertili validi alla costruzione di hotel e centri commerciali. E mentre il vecchio veniva accantonato, tra le esclamazioni di gratitudine di tutti coloro che perseguivano la modernità dell'utile e del guadagno, alte mura sorgevano presso la costa del mare di Bohai, come ornati confini di una regione prelevata direttamente dai sogni: la Zona Nuova o Binhai, un'intera "Disneyland" di meraviglie architettoniche, finanziata con i guadagni di un intero mercato globale sempre più soggetto ai moti sussultori del Grande Dragone. Un conglomerato di grattacieli, sedi aziendali e ben sette porti disseminati lungo il contorno di questo golfo protetto dalle tempeste del Mar Giallo, da dove sembrano passare, talvolta, tutte le ricchezze d'Oriente. E la classe sociale più abbiente, per mere ragioni di convenienza, sceglie di venire a vivere, nonostante il chaos, il frastuono e la mancanza di attrazioni tradizionali. Un significativo problema, per l'amministrazione cittadina che ci si aspetta faccia il possibile per assolvere alle necessità dei propri cittadini più produttivi ed influenti. Avete mai visto accadere il contrario...