Segnalato da Kri2202 il
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Sabato 09 Novembre 2019, Durante gli anni Novanta un gruppo di archeologi si trovava a Mexico City per effettuare alcuni scavi all’interno di un tempio azteco. I ricercatori trovarono numerosi corpi di persone che erano state uccise durante i rituali.Le braccia erano ripiegate sul petto, come già verificato in altre circostanze. La novità però era l’oggetto che alcuni di quei corpi stringevano tra le mani ormai scheletriche. Si trattava di piccoli manufatti in terracotta che avevano la sembianza di teschi ghignanti. Dopo un’osservazione più attenta gli studiosi capirono che si trattava di strumenti musicali, e più esattamente di fischietti.Se però stai pensando al suono trillante del fischietto di un arbitro di calcio ti sbagli di grosso. Perché quando qualcuno provò ad usare lo strumento, il fischio che ne fuoriuscì fece gelare il sangue nelle vene a tutti. Non si trattava di una nota allegra e squillante, ma di un angoscioso e terrificante urlo umano. Proprio il grido di qualcuno in punto di morte; fu definito il suono di mille cadaveri urlanti.