Nel 1711, 1712, il pittore lavora in Inghilterra con il nipote Marco. Sulla via del ritorno, il pittore si ferma a Parigi ed incontra il pittore rococò Jean Antoine Watteau, nel cui studio copia alcuni disegni che completerà ad olio in Italia. La vita seminomade di Sebastiano Ricci ha avuto molta influenzata sia sulla richiesta dei committenti che desideravano affidargli delle commissioni, che s
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Drolling fu allievo di suo padre, Martin Drolling e nel 1806 anche allievo di Jacques Louis David. La sua “Ira di Achille” gli valse il prix de Rome nel 1810. Dopo il soggiorno romano all’Accademia di Francia, si fece conoscere per una tela di grande effetto: “La morte di Abele“, esposta nel 1817 al “Salon de peinture“. Da quel giorno in poi la sua carriera fu in costante ascesa. Nel 1837 fu e
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In uno spazio del museo di Canberra, la capitale dell'Australia, sussiste un ambiente che rimane spesso vuoto. Questo perché il manufatto che deve ospitare, delle dimensioni approssimative di un quadrato superiore ai tre metri, è quanto di più delicato e prezioso possa essere immaginato: la coperta creata da 2.815 pezzi di stoffa indipendenti, cuciti assieme oltre due secoli a questa parte, con a
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Entrato all’École des Beaux-Arts nel 1848, frequenta l’atelier di Michel Martin Drolling. Nel 1858 ottiene il Prix de Rome e per cinque anni studia pittura a Villa Medici, a Roma, apprendendo di Raffaello, Melozzo, Michelangelo, Tiziano, Correggio e altri. Autore di numerose opere, apprezzatissimo ritrattista, rimase sempre appartato dall’evoluzione della pittura nel corso degli anni, rimanen
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Crescendo, viene spedito dal padre come apprendista da un notaio, ma le sue doti artistiche vengono notate da François Boucher, pittore che lo invita nel laboratorio di Jean-Baptiste-Siméon Chardin. Rimasto nell’atelier per sei anni, a quattordici anni fa ritorno da Boucher, che lo aiuta a potenziare il proprio talento e a raggiungere una consapevolezza stilistica maggiore. Lo stesso Boucher gli
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Nei suoi dipinti, disegno, appreso da Ludovico Carracci, assume un ruolo preponderante, tende a realizzare composizioni di semplicità e chiarezza narrativa, trasfigurate in un ideale di bellezza classica. Assieme ai Carracci, Guido Reni, Francesco Albani, Giovanni Lanfranco e al Guercino rappresenta uno dei maggiori pittori barocchi di estrazione emiliana, particolarmente attivo a Roma e nell’ul
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Una eleborazione semplice ma utile al proprio “io” e appaggante perchè mi permette, con presunzione, di dire: ecco i “miei quadri “. Cercare il pittore nascosto “all’interno del computer” mi ha portato a elaborare alcune immagini di foto rese pubbliche da Pixabay. Una eleborazione semplice ma utile al proprio “io” e appaggante perchè mi permette, con presunzione, di dire: ecco i “miei quadri “!
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Continuò a essere molto attivo a Roma sotto la protezione dei Barberini.
Con la morte di papa Urbano VIII e l’ascesa di papa Innocenzo X al soglio pontificio, la famiglia Barberini cadde in disgrazia e il Romanelli perse una protezione influente. In quest’epoca fu chiamato a lavorare a Parigi dal Cardinale Mazarino, per il quale dipinse un ciclo di affreschi sul tema delle Metamorfosi di Ovid
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