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Categoria: dal Mondo | Giovedì 10 Agosto 2017, Alireza Tajiki, arrestato, incriminato e condannato a morte da minorenne, è stato impiccato questa mattina in una prigione di Shiraz, nell’Iran meridionale.
“Procedendo a questa esecuzione sfidando i loro obblighi di diritto internazionale e la grande indignazione dell’opinione pubblica internazionale, le autorità iraniane hanno ancora una volta crudelmente mostrato di ignorare del tutto i diritti dei minori. Questa vergognosa azione segna una svolta per l’Iran e rivela la vacuità delle affermazioni secondo le quali l’Iran ha un valido sistema di giustizia minorile”, ha dichiarato Magdalena Mughrabi, vicedirettrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.
“Alireza Tajiki è stato il quarto minorenne al momento del reato messo a morte quest’anno in Iran. La sua esecuzione, portata a termine nonostante avesse denunciato di essere stato costretto a confessare sotto tortura, conferma l’orrenda tendenza da parte delle autorità iraniane a mettere a morte persone arrestate quando erano minorenni, spesso al termine di processi profondamente iniqui”, ha proseguito Mughrabi.
“Questa esecuzione costituisce una clamorosa violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’Infanzia, che l’Iran ha ratificato due decenni fa. Impiccando Alireza Tajiki, le autorità iraniane hanno confermato l’agghiacciante intenzione di portare avanti questa terribile prassi e hanno mostrato di non avere voglia di dare seguito alle tanto proclamate riforme introdotte per salvare dalla pena di morte i rei minorenni”, ha concluso Mughrabi.