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Categoria: Roma | Martedì 21 Gennaio 2020, Viviamo nell'era in cui le macchine hanno imparato a parlare, l’era degli assistenti vocali: possiamo impartire ordini a un’automobile, a casa intavoliamo discussioni con gli altoparlanti e le lampadine, litighiamo con il telefonino e il telefonino ci risponde a tono
Ma c’è un posto dove l’inquietante intelligenza artificiale ancora non è arrivata, essendo stata preceduta da una più rassicurante ottusità artificiale: gli autobus di Roma.
Da anni i passeggeri dell’Atac ascoltano divertiti gli strafalcioni degli annunci diffusi dagli altoparlanti. Viale XXI aprile diventa «viale ics ics i aprile» e S. Agnese si trasforma in «esse Agnese»: così succedeva, almeno fino a qualche tempo fa, sul 90.
Sull’80 invece la voce registrata annuncia «prossima fermata Sant’Agnese Annibaliano Megabyte uno», che evidentemente sta per Metro B1.