Bitcoin e il nuovo bitcoin cash: come funzionano le criptovalute

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Categoria: Economia | Venerdì 04 Agosto 2017, Tra il 2008 e il 2009 nasce la criptovaluta Bitcoin per opera di Satoshi Sakamato, probabilmente uno pseudonimo usato da uno o più programmatori, ed evolutasi poi, a partire dal I agosto 2017, per opera di un gruppo di sviluppatori delusi, in bitcoin cash (BCC). Questa moneta virtuale ha recentemente riscosso un notevole successo (nel 2017 il valore di 1 bitcoin ha superato i 2000 dollari), attirando l’attenzione di istituzioni finanziarie ufficiali, di Stati e dell’opinione pubblica.
Nato con la funzione di permettere ai suoi utilizzatori di realizzare transazioni economiche senza l’intervento di un’istituzione finanziaria che faccia da terzo garante – funzione che giustifica l’imposizione di un prezzo addizionale alla transazione – il bitcoin ha alla sua base un sistema trustless: due persone fisiche possono effettuare una transazione economica senza demandare la loro fiducia a un ente terzo che faccia da garante, perché le garanzie verranno fornite dai calcoli crittografici, gli stessi che generano le monete elettroniche e regolano il loro funzionamento.
Esso, quindi, nella sua accezione più “rivoluzionaria”, libererebbe le persone dal giogo finanziario imposto dalle tradizionali politiche monetarie, che storicamente hanno sempre visto affidato a governi e banche il controllo sulla moneta, rendendoli garanti delle transazioni economiche e imponendo così la fiducia verso il loro sistema.
È, Tuttavia, molto nutrito il fronte dei contrari all’utilizzo del bitcoin, che accusano la moneta virtuale di essere il mezzo d’azione privilegiato di speculatori e grandi corporation, nonché una valuta usata da criminali per l’anonimato nei pagamenti, garantito dal brevissimo tempo richiesto per effettuare una transazione. L’anonimato alla base delle transazioni realizzate in bitcoin, inoltre, non permetterebbero di potersi avvalere, nel caso, ad esempio, di una compravendita non andata a buon fine, del diritto di risarcimento previsto da un quadro giuridico di riferimento normalmente applicabile nei sistemi di pagamento tradizionali. Le transazioni in bitcoin sarebbero pertanto irreversibili.
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