Cattolicesimo - 31 maggio, San Felice da Nicosia (1715-1787)

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Categoria: Religione | Giovedì 05 Novembre 2020, Nel convento esercitò vari lavori, portinaio, ortolano, calzolaio e infermiere, fuori aiutò il fratello che faceva la questua, non solo a Nicosia ma anche nei paesi vicini, Capizzi, Cerami, Mistretta e Gagliano. Guariva gli ammalati, sia fisici che mentali, visitava i carcerati, lavorava, pregava e faceva penitenze per tutti. Si definiva “u sciccareddu”, l’asinello che carico portava quanto raccolto al convento. Aveva una particolare predilezione per i bambini, dalle sue tasche tirava fuori una noce, delle nocciole o delle fave che regalava ai fanciulli ed in base al numero di queste cose ricordava loro le piaghe di Gesù, la santissima Trinità, i dieci comandamenti, piccoli regali che però davano l’opportunità a fra Felice di fare una breve e semplice lezione di catechismo.

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