Cloud ibrido: cos’è e come si utilizza
di lumieres
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Categoria: File Sharing | Lunedì 20 Luglio 2020,
Cloud ibrido, un servizio che permette di integrare spazio in cloud privato con spazio in cloud pubblico, in modo che le due realtà interagiscano in ogni momento. La soluzione è particolarmente utile per le aziende che necessitano di operare con regolarità, anche quando non è disponibile la connessione alla rete. Il cloud privato può essere costituito da un data center fisicamente presente in azienda, in modo da poter controllare costantemente i propri dati e da averli completamente in carico. Azure Stack, ad esempio, è una soluzione di cloud ibrido per tutte le applicazioni.
Le problematiche da risolvere
Si fa presto a dire cloud pubblico, anche se in realtà ci sono situazioni per le quali tale soluzione non è sempre la migliore possibile. In alcuni casi si utilizzano applicazioni che non devono andare incontro a problemi di latenza o difficoltà di connessione. Per questi casi specifici esiste il cloud ibrido: parte dei dati è conservata in un data center aziendale, parte invece è sul cloud pubblico, accessibile da qualsiasi dispositivo tramite la connessione alla rete. In questo modo quando se ne ha la necessità è possibile accedere ai dati presenti nel data center aziendale, aggirando qualsiasi problematica correlata alla connettività o alle difficoltà di connessione a internet. Contemporaneamente un software permette la completa interazione delle due realtà; l’utilizzatore può decidere quale parte del cloud sfruttare, per la massima flessibilità e un’operatività più rapida.
Problemi normativi
Un cloud ibrido risolve egregiamente anche tutte le problematiche correlate alle normative vigenti, o al controllo dei dati sensibili. Attraverso un’infrastruttura che opera sul cloud pubblico solo chi ne ha i titoli e le necessarie credenziali può accedere ad alcune sezioni del cloud privato, presente sul data center aziendale. Questo garantisce anche una maggiore sicurezza, non solo per i dati sensibili come quelli protetti dalla legge sulla privacy, ma anche per ciò che concerne brevetti o altre tipologie di concetti simili. La struttura del cloud diviene via via più complessa, fino a soddisfare tutte le necessità e le problematiche della singola realtà.
Un maggiore controllo
Quando si opera su software locali e dati disponibili all’interno di un cloud ibrido è essenziale che i responsabili del settore IT aziendale possano controllare ogni singola operazione. Grazie a un cloud ibrido ognuno dei singoli operatori ha la possibilità di selezionare come e dove operare, per soddisfare al meglio le proprie esigenze personali. Nonostante questo il lavoro quotidiano è costantemente verificabile e controllabile.
Lo spazio necessario
Un cloud pubblico occupa spazio virtuale online, che si traduce comunque in spazio reale all’interno di un server fisico. Tale spazio è controllato e regolarmente aggiornato dal fornitore del cloud. Un cloud ibrido invece necessita anche di spazio all’interno dell’azienda, in un data center o in un server dedicato. Chiaramente il server è gestito dall’azienda che lo utilizza, che dovrà preoccuparsi anche della manutenzione. In molti casi la singola azienda ha a disposizione uno spazio privato ristretto, che amplia con il cloud pubblico quando necessario e nella misura in cui le è necessario.