Dietro le quinte della LFA: Un'intervista esclusiva con il manager

di marcomusella

Dietro le quinte della LFA: Un'intervista esclusiva con il manager

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Categoria: Musica | Mercoledì 21 Giugno 2023, LFA (La Fenice Agency) ha rapidamente guadagnato fama come una delle agenzie più dinamiche e promettenti nel mondo degli agenti musicali. Abbiamo avuto l'opportunità di sederci con il manager di LFA per una conversazione approfondita sulla filosofia dell'agenzia, il suo successo e le sfide che affrontano nel rappresentare talenti emergenti. Scopriamo insieme ciò che rende LFA così speciale.

1. Qual è la visione e la missione principale di LFA come agenzia di talenti nel panorama musicale?
Nel ruolo di agenti abbiamo il compito di riuscire a procacciare opportunità per i nostri clienti, ma abbiamo una visione ben chiara, pensiamo alla qualità delle opportunità e non alla quantità, creando un progetto ben chiaro per ogni artista, magari questo va a discapito del nostro guadagno al momento ma alla lunga pagherà ne sono certo.

2. Quali sono gli elementi distintivi di LFA rispetto ad altre agenzie di talenti nel settore?
La vicinanza agli artisti, cerchiamo di rendere l’artista e il suo staff parte di una famiglia, renderli sempre partecipi di tutto senza decidere mai da soli, questo rapporto rende il possibile remare in un'unica direzione tutti assieme e i risultati ne gioiscono.

3. Quali sono alcuni dei successi più significativi che LFA ha raggiunto nel rappresentare artisti di diversi livelli di carriera?
Devo dire che ne stiamo riscontrando tanti e in breve tempo, ciò è dovuto anche alla bravura dei nostri talent, emergenti o non. Se devo prendere un esempio solamente di sicuro il lavoro con Angelina è quello più lampante.

4. Come LFA supporta i suoi artisti nell'ambito della promozione e delle opportunità di crescita artistica?
Mettendo a disposizione un team che va dagli agenti che procacciano live e collaborazioni a reparto legale, di qualsiasi cosa hanno bisogno, abbiamo personale qualificato da oltre 10 anni di lavoro nell’industria musicale e non.

5. Qual è l'approccio di LFA nella creazione di connessioni e collaborazioni significative per i suoi artisti?
La incoraggiamo. E’ vitale secondo noi trovare stimoli ed idee con collaborazioni con altri artisti o brand importanti, velocizza il processo di crescita sia artistico che di fan base.

6. Come si selezionano gli artisti che LFA rappresenta e cosa cercate in un talento musicale?
Non abbiamo un metodo standard, abbiamo per un periodo aperto dei casting online, ma facciamo recruiting sempre, online e offline. Cosa cerchiamo ? L’X Factor che non per forza è il la voce perfetta del Mengoni di turno per dirvene una.

7. Qual è il ruolo del reparto di produzione di eventi di LFA nell'offrire opportunità di esibizione ai vostri artisti?
E’ un reparto eccezionale, il core business dell’azienda. Con il mio socio Fabrizio è dal 2013 che produciamo e co produciamo eventi, abbiamo iniziato a Napoli per poi espanderci, abbiamo portato nella nostra città i maggiori eventi musicali d’Europa e continuiamo a stupirci ogni volta come se fosse la prima.

8. Come LFA si impegna a mantenere una relazione autentica e di fiducia con i suoi artisti?
Prettamente il nostro lavoro si base su una fiducia senza remore, noi gestiamo i soldi degli artisti, chiudiamo contratti per loro, l’unico modo per mantenere questa relazione è lavorare sempre ed unicamente nei loro interessi, poi possiamo commettere qualche errore ma sempre in buona fede e questo è essenziale. Essere presenti sulla scena per più di 10 anni qualcosa deve pur significare.

9. Quali sono i piani futuri di LFA per continuare a supportare e promuovere i suoi artisti, sia emergenti che consolidati?
Lavorare sodo. Non c’è altro modo.

10. Come gestite la diversità di generi musicali all'interno del roster di LFA e come questo influenza le vostre strategie di promozione?
Non influenza le nostre strategie o almeno non del tutto, poi ovviamente per ogni progetto si crea un plan su misura, collaborando con tutta la sua realtà da noi all’etichetta, al manager, ogni artista va trattato in un modo e ha bisogno di qualcosa che sicuramente sarà diverso da altri. Bisogna saper capire l’uomo o la donna che c’è dietro all’artista e noi siamo bravi in questo.


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