Digitale terrestre, tutte le novità all’orizzonte

di lumieres

Digitale terrestre, tutte le novità all’orizzonte

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Categoria: Televisione | Martedì 25 Febbraio 2020,

Il conto alla rovescia per la (nuova) rivoluzione relativa al digitale terrestre è già iniziato e all’orizzonte ci sono molti cambiamenti da affrontare. Occorre arrivare preparati al meglio, si tratta di un appuntamento cruciale: dal giugno del 2022, infatti, per poter continuare a vedere la televisione e i propri programmi preferiti sarà necessario dotarsi di un decoder diverso rispetto a quello che stiamo utilizzando oggi. Facciamo un passo indietro, fino alla prima digitalizzazione che aveva avuto inizio nel 2008 e che si era conclusa nel 2012 con lo switch off in Sicilia: un fatto che sancì il definitivo passaggio da analogico a digitale, per l’Italia intera. Da allora la tv generalista viene trasmessa sui canali del digitale terrestre: per vederla occorre essere in possesso del relativo dispositivo decoder, il quale riceve il segnale e lo rende visibile attraverso la tv. Adesso siamo in dirittura d’arrivo per un nuovo punto di svolta, visto che da giugno 2022 ci sarà un altro ‘salto’ nel nome dell’innovazione e della modernità: il passaggio dall’attuale digitale terrestre a una versione aggiornata, ovvero la ‘DBV-T2’. Sarà inoltre utile aggiungere che sono già in commercio tv con decoder satellitare integrato, perfettamente in grado - quando sarà il momento - di leggere il nuovo segnale.


Come si è arrivati a questa rivoluzione


Dietro alla decisione di modificare ancora una volta il sistema attraverso il quale si svolge la trasmissione dei canali televisivi in Italia c’è principalmente la volontà di migliorare la qualità e la risoluzione delle immagini. Questo per assicurare un’esperienza visiva di più alto livello, che favorisca la concentrazione e l’immersione nella relativa attività (conviviale o meno). Una miglioria interessante, che va a intercettare un momento centrale della vita di tutti i giorni: il tempo passato davanti alla televisione è sempre molto, alzare l’asticella del-la sua qualità rappresenta un importante ‘servizio nel servizio’. Una rivoluzione che, di fatto, ha già preso il via dall’1 gennaio 2020 e che ha comportato la necessità per alcuni telespettatori di risintonizzare alcuni canali. Con il passare dei giorni e dei mesi inizierà a essere via via più stringente il bisogno di dotarsi degli strumenti adatti ad affrontare il cambiamento, in modo da non avere disagi nella fruizione del servizio e delle trasmissioni. La progressione seguirà un calendario ben preciso e un ordine geografico: dalle regioni del Nord Italia nel corso del tempo scenderà progressivamente per riguardare tutta la penisola, arrivando fino al Sud.


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