Disse il corvo: "Visa o Mastercard per il biglietto del treno?"

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Categoria: Video divertenti | Sabato 12 Maggio 2018, Un giorno verso il finir dell'alba, mentre stanco meditavo sopra un raro meme sullo schermo del telefonino, la testa china e il passo assorto, fui destato all'improvviso da un rumore sulle macchine dei tornelli. "Un viandante, un passeggero, sta pagando il titolo di viaggio. Nulla più!" Calmo allora, chiudendo il sito dalle immagini confuse, feci un passo avanti, e: "Signor - dissi - o signora, mille scuse! Tanta fretta, e molta voglia, avrei di prendere quel treno. Quanto avete ancora per pagare, quanti tasti da schiacciare, per un semplice biglietto della ferrovia? Finirete, presto o tardi?" Disse il corvo "Mai più, mai più". Certo e allora, questo avvenne: mi svegliai. Per ritrovarmi, oh che strano! Dentro la stazione di Kinshicho, non troppo lontano dal centro di Tokyo. Sappiate, dunque, che questa qui è una storia vera, non soltanto una poesia d'ispirazione gotica secondo i crismi di Edgar Allan Poe. C'è, o per meglio dire c'era, questo uccello nero e intelligente, che avanzando un passo dopo l'altro, è salito fin sopra le macchinette, che in Giappone si usano per fare ogni sorta di cosa: per le bibite, per ordinare il ramen, per entrare negli uffici pubblici... Quasi come se parlare ad altri, per qualsivoglia ragione, fosse una fatica che trascende i doveri del comune cittadino. È la colpa, se vogliamo, della dicotomia che è alla base di una tale società: uchi e soto, dentro e fuori, per creare quel confine della "sfera" degli amici e conoscenti, tanto che se voglio rivolgermi agli sconosciuti, idealmente, dovrò scegliere una forma comunicativa che evidenzi le rispettive posizioni sociali. Il che non è sempre semplice, né tanto gradevole da fare. Così avviene che il denaro privo di forma, inteso come striscia magnetica sopra un pezzetto di plastica, o perché no, un chip nascosto dentro al cellulare, diventi capace di aprire metaforicamente ogni porta. Come potrà succedere, presto o tardi, anche qui da noi...

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