Disturbo da Deficit dell'Attenzione e Iperattività | Psicologa Federica De Angelis DSA

Approfondimenti su: Psiche ultima settimana e Psiche ultimo mese

Categoria: Psiche | Giovedì 17 Settembre 2020, Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (DDAI, in inglese ADHD) è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo caratterizzato da una regolazione deficitaria in tre aree: attenzione, inibizione della risposta e livello di attività motoria.

I sintomi relativi alla disattenzione si riscontrano soprattutto in bambini che, rispetto ai loro coetanei, presentano un’evidente difficoltà a rimanere attenti o a lavorare su uno stesso compito per un periodo di tempo sufficientemente prolungato. Le ultime ricerche sembrano concordi nello stabilire che il problema più evidente nel DDAI sia il mantenimento dell’attenzione, soprattutto durante attività ripetitive o noiose (Douglas, 1983; Robertson et al., 1999), anche di gioco. In ambito scolastico si manifestano evidenti difficoltà nel prestare attenzione ai dettagli, banali errori di distrazione e i lavori sono incompleti e disordinati. Sembra che le problematiche attentive si palesino in particolare quando il compito da svolgere non risulti motivante per il soggetto (Millich & Lorch, 1994).

Seconda caratteristica: l’impulsività. Si manifesta nella difficoltà a dilazionare una risposta, ad inibire un comportamento inappropriato, ad attendere una gratificazione. I bambini impulsivi rispondono troppo velocemente (a scapito dell’accuratezza delle risposte), interrompono frequentemente gli altri quando questi stanno parlando, non riescono a stare in fila ad attendere il proprio turno. L’impulsività si esterna anche nell’intraprendere azioni pericolose senza considerare le possibili conseguenze. È una caratteristica che rimane abbastanza stabile durante lo sviluppo – sebbene muti nella forma a seconda dell’età – ed è presente anche negli adulti con DDAI....

>> continua a pagina 2 >>


Questa pagina usa cookie tecnici. Accetta