GDPR per siti web: un approfondimento (seconda ed ultima parte)

Approfondimenti su: Webmaster ultima settimana e Webmaster ultimo mese

Categoria: Webmaster | Lunedì 07 Maggio 2018,

Nel GDPR emerge, tra le altre cose, che a farla da padrone nel regolamento sia la libera circolazione dei dati personali, ed è questo il principio cardine di tutto. In particolare la circolazione di dati tra i vari Stati Membri dell'UE: non un impedimento o una complicazione, quindi, come alcuni vorrebbero credere, bensì un provvedimento atto a spingere le aziende a regolamentare (o semplificare per l'utente finale, come vedremo) le modalità di accesso ai dati personali degli utenti, e garantire loro più diritti e opportunità. Parliamo delle aziende che trattino effettivamente dati personali degli utenti, quindi ad esempio mediante login di utenze, ma anche (nota bene) mediante accessi che rendano in qualche modo l'utente identificabile (nazionalità, cookie, indirizzi IP, ...). Ovviamente ci sono da fare delle specifiche per quello che riguarda la realtà tecnologica - ad esempio: un indirizzo IP dinamico non è detto che consenta di identificare una persona, che peraltro potrebbe accedere da un internet point o dal cellulare di un conoscente, ad esempio. Nel dubbio, quindi, diciamo che qualsiasi sito a qualsiasi livello (sia esso amatoriale, aziendale, community, news ecc.) sembrerebbe essere interessato ad adeguarsi la normativa. Questo vale soprattutto per alcuni tipi di pagine web, tra cui quelle che richiedano l'interazione con l'utente mediante sottoposizione di dati personali come nome, nickname, indirizzo email (ed indirettamente IP, browser usato, cookie, ecc.)

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