Haters: L'evoluzione del cyberbullismo. L'odio di uno diventa odio di virale di branco.

di MariaCannavacciuolo

Più informazioni su: hater - odio - stalker - branco -

Categoria: Internet | Lunedì 12 Giugno 2017,

L'evoluzione del cyberbullismo quando l'odio di Uno diventa un evento mediatico/virale. Negli ultimi anni dopo l’esplosione virale dei social e il riconoscimento da parte dello stato del reato di “Cyberbullismo”, nasce un nuovo personaggio virtuale “Hater” che si semplifica, se vogliamo minimizzare il termine, con uno Stalker con la forza, data da internet, di unificare l’odio verso qualcuno che LUI odia. Belén pericolo Haters La nota showgirl, Belén Rodriguez, ha scoperto di avere una pagina con molti Haters che offendono lei come persona e la sua vita, sia lavorativa che privata. La pagina in questione ha migliaia di utenti che, dietro al proprio monitor di casa, proliferano di insulti e giudizi. Di fronte alla telecamera, Belén, ha preferito non commentare, ma è rimasta sorpresa da questa pagina che ha trovato assurda. L’odio direzionato verso qualcuno è un problema conosciuto da anni che si evolve come si evolve la società. Una volta era conosciuto come la “forza del Branco”. In seguito nacque il termine “Stalker”. Ora, “Hater”. Cos’è? Una persona che può sembrare forte, con le sue accuse, con le sue parole, con il suo odio fervente che palesa con post ed offese. Un personaggio che trasposta, caratteri più deboli a seguirlo. Sia chiaro: nessuno obbliga a seguire nessuno, ma i suoi modi irriverenti e l’assurda energia che impiegano, portano molte persone a seguirlo. Ricordiamo esempi storici che hanno cambiato il mondo: Hitler che ha iniziato con una piccola cerchia di seguaci d’odio comune e Stalin anche lui scaricando odio su quello che lui odiava. Quest’odio è facile riversarlo su qualcuno quando si è dietro un monitor, non si ha paura di confrontarci e non c’è nessuno che ci possa rimproverare per questo. Non avendo confronto e scontro con il soggetto che odiamo non possiamo nemmeno calmare questo odio, anzi aumenta perché la nostra mente ci porta a pensare che la vittima risponda nel modo in cui noi desideriamo. COME COMBATTERE L’HATER Lo scontro a viso aperto è un modo anche per sedare questo odio, cosa che gli Haters non fanno. Nascosti nell’intimità delle mura domestiche. Lontane dal soggetto che si odia e che quindi non potrà fargli male né verbale né fisico. Tutelati da un monitor che diventa lo specchio dell’anima nera nascosta ad amici e conoscenti, l’Hater si sente un leader, un intoccabile. Più persone lo seguono, più aumenta la sua convinzione di onnipotenza. Un’idea che sparisce non appena l’Hater viene affrontato. Ho notato, su svariate pagine di Haters rivolte a personaggi famosi, su Facebook se ne trovano molte, che quando c’è un post a difesa della vittima, l’Hater non è solito rispondere. Subdolamente, adotta due tecniche: cancellare il post oppure lasciare che siano i suoi seguaci a inveire contro questo “utente salvatore”. Altri invece amano togliere il commento che protegge la vittima e bloccano l’utente che ha deciso di essere la voce controcorrente. A questo punto i seguaci dovrebbero porsi alcune domande: qual è il motivo per cui seguo l’Hater? Perché odio la persona che odia l’Hater? Seguo questo Hater per far parte di questo gruppo? Ho bisogno di essere parte di un gruppo o di un qualcosa? Molti che avranno il coraggio di rispondersi lasceranno immediatamente questa assurda crociata del nulla.


Vai al gruppo telegram di discussione ufficiale

Leggi altre ultime notizie su:

Ultimi approfondimenti su:

Questa pagina usa cookie tecnici. Accetta