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Categoria: Social Network | Lunedì 26 Giugno 2017,
Secondo Zygmunt Bauman “molte persone usano i social network non per unire e per ampliare i propri orizzonti, ma piuttosto, per bloccarli in quelle che chiamo zone di comfort, dove l’unico suono che sentono è l’eco della propria voce, dove tutto quello che vedono sono i riflessi del proprio volto. Le reti sono molto utili, danno servizi molto piacevoli, però sono una trappola”. Inoltre, il teorizzatore della “modernità liquida” sostiene che “la differenza tra la comunità e la rete è che si appartiene alla comunità, ma la rete appartiene a voi. È possibile aggiungere amici ed eliminarli, è possibile controllare le persone con cui siamo legati. La gente si sente un po’ meglio, perché la solitudine è la grande minaccia in questi tempi di individualizzazione”. La possibilità di combattere attraverso la vita social il rischio di isolamento tipico delle società che incentivano individualismo e autodeterminazione del singolo è, secondo Bauman, un aspetto legato a doppio filo al profondo stato di crisi in cui versano le istituzioni democratiche della nostra società. Tale condizione a sua volta è strettamente correlata al generalizzato senso di sfiducia nei confronti delle rappresentanze politiche, considerate non solo corrotte ma anche inadeguate all’importante ruolo che dovrebbero ricoprire. Pertanto, “il conflitto, l’antagonismo non è tra le classi, ma di ogni persona contro la società”, e la rete, i social network, sono le nuove arene dove si fronteggiano istanze individualiste e sensazionaliste promosse dalla struttura deresponsabilizzante di Internet e dalla rapidità di diffusione di notizie e bufale. Leggi a discussione: http://proversi.it/discussioni/pro-contro/135-social-network www.proversi.it; Pagina Facebook: https://www.facebook.com/iproversi; Profilo Twitter: https://twitter.com/iproversi; Per info: info@proversi.it; Tel. Redazione Pro\Versi: 085-83698138