Il Presidente Trump si scaglia contro i videogiochi violenti

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Categoria: Giochi | Sabato 10 Marzo 2018, Se dal canto loro i democratici sospettano che il Presidente voglia deviare l’attenzione dal vero problema – che è legato alla possibilità di procurarsi armi fin troppo facilmente, negli USA – Donald Trump riporta di aver letto alcuni studi che indicherebbero una forte correlazione tra uso di videogame violenti e possibilità di esplicare nel mondo reale quella stessa violenza. Questo indica un livello di preoccupazione – secondo molti addetti ai lavori – assolutamente comprensibile, di per sè, quanto errato nelle conclusioni e nel modo di affrontare la questione. Tra gli invitati presenti al meeting indetto da Trump, che sembra essersi svolto in modo pacato quanto convinto da entrambe le parti, il Robert Altman (Zenimax) e Strauss Zelnick (Take-Two), ma anche il CEO Michael Gallagher della Entertainment Software Association (ESA), associazione di categoria del mondo dei videogame e del software di intrattenimento in generale. Si risponde alle accuse in maniera molto semplice, per la verità: da un lato viene sottolineato come la distribuzione dei titoli sia comunque a livello mondiale, mentre il picco di violenza nelle scuole, ad esempio, sia negli USA. Dall’altro, c’è da considerare che il livello di violenza introdotto da un videogame non è diverso da quello di un film o di un notiziario, e che una società completamente priva di questi elementi (anche solo dal punto di vista visivo) sembra essere pressappoco utopica. Questo proverebbe già di suo come non siano i videogame il vero problema da affrontare: i Repubblicani non sembrano intenzionati a farsi convincere troppo facilmente, comunque, e credo ci sia da aspettarsi qualche provvedimento specifico per la distribuzione dei titoli più violenti o criticati, almeno nel prossimo futuro.

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