Il gioco di Gerald - La recensione del nuovo horror di M. Flanagan su Netflix

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Categoria: Cinema | Giovedì 25 Gennaio 2018, Se sembra che la componente erotica del film giochi un ruolo dominante nella storia, in realtà si tratta solo di un pretesto per fare emergere orrori decisamente più perversi: e sono orrori che hanno a che fare con la natura violenta dell’uomo. Il panico, complessivamente, è il vero protagonista: e questo non solo perchè la situazione appare disperata fin dall’inizio, ma anche perchè esistono dei segreti sepolti nella mente di Jessie che dovrà, tra un sussulto ed un incubo, rievocare e combattere. Del resto il tempo non manca, ed il regista sembra prenderla per le lunghe: quasi due ore film, probabilmente al limite per un lavoro del genere. Flanagan è diretto, brutale nelle sue sequenze ma mai gratuito, e soprattutto lascia intatto il sottotesto anti-sessista che è alla base della storia. Chiaro che, in questo caso, lo stile non poteva allontanarsi da pellicole analoghe (viene subito in mente Buried, tra i recenti: lì il concetto era ancora più estremizzato per quanto, se vogliamo, idealizzato); sono due, pertanto, gli aspetti che meritano di essere citati ed esaltati de “Il gioco di Gerald”. Adattamento cinematografico decisamente coinvolgente dal celebre romanzo kinghiano; c’è spazio per introspezione, paura, e la scoperta di un passato terribile e sepolto. Horror particolare, soprattutto, perchè più di parola che visivo o di situazione; da vedere.

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