Il neoisolazionismo di Trump che minaccia Ue e Nato

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Categoria: dal Mondo | Martedì 17 Gennaio 2017, La Nato, architrave della sicurezza europea e transatlantica per tutto il dopoguerra, è un'istituzione «ormai obsoleta», «non attrezzata per combattere il terrorismo islamico», dove «i suoi membri si appoggiano sull'America e non pagano quello che dovrebbero pagare». L'Unione Europea, a sua volta, è diventata ormai «un mezzo usato dalla Germania per i suoi scopi», un'istituzione a guida tedesca dalla quale la Gran Bretagna è voluta uscire, dimostrando «intelligenza» e lungimiranza.

In un'intervista congiunta al quotidiano tedesco Das Bild e al britannico Times, realizzata ieri nel suo studio nella Trump Tower di Manhattan, il presidente americano entrante Donald Trump ha suonato le campane a lutto delle istituzioni che sono state, negli ultimi decenni, l'architrave dello storico legame politico, commerciale e tra Stati Uniti ed Europa, considerata ormai quasi come un concorrente della leadership americana. Quanto a Vladimir Putin, il leader russo del quale aveva manifestato in campagna elettorale tutta la sua ammirazione, Trump non nasconde le sue intenzioni. L'obiettivo, per l'America, è quello di firmare un patto con Mosca che, in cambio del ritiro delle sanzioni e di un indiretto riconoscimento dei diritti russi sulla Crimea e sui Paesi confinanti, preveda una «sostanziale riduzione» delle armi nucleari.

L'intervista, che in realtà è assolutamente coerente con quanto dichiarato da Trump per tutta la durata della campagna presidenziale, ha provocato timore e preoccupazione tra i governi europei, e soprattutto a Berlino, al quale il presidente americano non ha risparmiato frecciate. «Penso che Angela Merkel, verso la quale in passato ho avuto rispetto, abbia commesso un errore catastrofico accogliendo tutti quegli illegali», un errore, ha detto Trump, che lui non commetterà, riferendosi alla frontiera-colabrodo con il Messico.

RISCHIO PER EURO E UE
Mettere in discussione la partnership storica tra Stati Uniti ed Europa - a partire dalla questione ucraina - apre tutta una serie di incognite geopolitiche e forti rischi, secondo Berlino, per la stessa tenuta delle economie europee, aprendo in ordine sparso al ritorno dei nazionalismi in Europa. «Trump è interessato soltanto a fare accordi» ha detto Norbert Rootgen, commissione Affari Esteri del Bindestag. È chiaro che mai nessun presidente Usa aveva mai prima d'ora elogiato una frattura profonda all'interno dell'Europa quale è stata la Brexit, anticipando così probabilmente la digregazione europea e la possibile fine dell'euro così come lo abbiamo conosciuto.

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