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Categoria: dal Mondo | Giovedì 22 Giugno 2017,
Le vicende in corso in vari Paesi d’Europa in riferimento alle migrazioni hanno posto in evidenza questioni molto complesse relative alla costruzione di muri quale che sia l’elemento materiale adoperato. In riferimento alla questione posta soprattutto dall'Ungheria si sono poste in evidenza varie questioni concernenti la libertà di circolazione all'interno dell’Europa, non sempre caratterizzata dal trattato di Schengen. Sembra che vi siano ormai numerosi approfondimenti concernenti lo scontro tra la cultura dell’accoglienza e quella del respingimento: la prima finisce con l’essere considerata una sorta di premessa ideale del “buonismo”, mentre la seconda sarebbe sostanzialmente ancorata ad una qualche forma di xenofobia o persino di razzismo. In questo contesto si sta con molta difficoltà passando ad una prospetti che non si limiti ad una vera e propria emergenza per guardare ad una prospettiva ad una sostanziale integrazione di queste folle di profughi nel contesto sociale ed economico dei paesi di arrivo stabile dei profughi medesimi. Si discute pertanto di questioni di spazio e di tempo: i muri sono stati infatti costruiti a loro volta prima dell’attuale muro Ungherese, perché spazio e tempo sono proprio le due coordinate di fondo che hanno costruito le ragioni sostanziali che hanno indotto questo o quel popolo a costruire muri. Ma l’avvento di internet ha cambiato proprio le due dimensioni di spazio e di tempo.