Invalidità civile: ecco alcune patologie gastriche riconosciute

di lumieres

Invalidità civile: ecco alcune patologie gastriche riconosciute

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Categoria: Salute | Domenica 24 Luglio 2022,

Non tutti lo sanno, ma ci sono alcune patologie gastriche che danno diritto alla pensione di invalidità. In particolare, se ne individuano alcune, e ci sono dei modi precisi per riconoscerle e per comprendere, di conseguenza, quali sono i diritti connessi nel momento in cui si è portatori o portatrici di una di queste. 


Patologie come gastrite, reflusso, ulcera e disturbi digestivi, infatti, in molti casi portano con loro problematiche che nel tempo finiscono per acutizzarsi ed essere sempre più invadenti. Per questa ragione è possibile ottenere benefici da parte dello Stato, nel momento in cui l’invalidità da patologia gastrica viene certificata.


L’importanza delle funzioni dell'apparato digerente


Si tratta infatti di disturbi e malattie che sono in costante aumento tra la popolazione, in grado di colpire fasce di età diverse tra loro e in maniera indipendente dal genere, e che in alcune situazioni possono avere un effetto estremamente limitante sulla funzionalità dell’organismo, e di conseguenza sulle attività della persona che ne soffre.


Il corretto svolgimento delle funzioni dell'apparato digerente è infatti fondamentale per il benessere del nostro organismo. L’intestino, dal canto suo, è un organo incaricato di eseguire compiti molto importanti di scambio tra il proprio corpo e l’ambiente circostante, in quanto deputato sia all’assorbimento dei nutrienti che di regolare tutta un’ampia gamma di compiti fondamentali per il benessere fisico. Mentre lo stomaco riveste il ruolo di consentire il transito del cibo verso l'intestino e di permettere in questo modo la digestione.


Come fare per avere il riconoscimento di invalidità?


Affinché l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale attribuisca a chi lo richiede lo status di invalidità è fondamentale che vi sia l’attestazione di accertamenti medici che renda evidente la presenza di peculiari patologie. A seguito dell’esame medico, corrisponderà poi un punteggio inerente all’invalidità relativo all’effettiva gravità di compromissione della salute dell’individuo.


Le patologie gastriche che consentono di avere diritto alla pensione di invalidità sono quelle riconosciute tali da impedire le capacità lavorative di chi ne è affetto. Di seguito tutte le patologie gastriche e intestinali invalidanti.


Tutte le patologie gastriche e intestinali invalidanti


La Stenosi esofagea con ostruzione serrata che necessita di gastro/entero-stomia consegue una percentuale di invalidità pari al 100%. Un invalido al 100% ha, tra l’altro, diritto a numerosi diversi sussidi.


Inoltre, in questo gruppo di patologie riconosciute come invalidanti, troviamo la cirrosi epatica di classe C di Childpugh: in questa eventualità è possibile riconoscere un’invalidità dall’81% al 100%;


La stenosi esofagea, collegata a continua alimentazione liquida ha diritto a un’l’invalidità che va dal 71% all’80%.


Inoltre, tutte le malattie infiammatorie croniche intestinali di III e IV classe possono conferire una percentuale di invalidità da un punteggio base con valori superiori al 60% fino al tetto massimo del 100%;


Anche il trapianto di intestino complicato vede attribuita al richiedente un’invalidità dal 61% al 100%;


Per quanto riguarda la cirrosi epatica di classe B di Childpugh, relativa ad un punteggio 7-9, in questo caso viene riconosciuta una invalidità dal 61% all’80%.


Il trapianto di fegato complicato, invece, vede attribuita una invalidità dal 61% al 100%;


Per quanto riguarda la sindrome di malassorbimento enterogeno da patologia pancreatica o intestinale stenotica e/o infiammatoria o da resezione, l’invalidità è quella del 61% fino all’80%.


Una considerazione importante di cui tenere conto è che il diritto alla pensione non scatta subito e in automatico al momento del riconoscimento dell’invalidità. Ecco perché si può fruire dell’indennità partendo da un grado di invalidità che ammonta al 74%: è allora che, presenti i requisiti suddetti, è possibile far richiesta del sussidio all’Inps.


 


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