Kosovo e Serbia: pericolosi progetti di disgelo ed accuse imprudenti

Approfondimenti su: Politica ultima settimana e Politica ultimo mese

Categoria: Politica | Giovedì 02 Aprile 2020, Negli ultimi mesi il dialogo, che in realtà assomiglia più ad una comunicazione a gesti pericolosamente inopportuni, ha subito una grave interruzione per via della decisione dell’establishment di Pristina che dallo scorso novembre 2018 mette in atto una politica dei dazi al 100% sui beni importati dalla Serbia: un modo per punire il continuo mancato riconoscimento del Kosovo da parte delle autorità belgradesi.

La risposta serba è sembrata quella di “chi porge l’altra guancia”: dai piani alti di Belgrado è sopraggiunta la richiesta di stabilire una chiara e definita linea di demarcazione territoriale tra la Serbia ed il Kosovo: dal summit di Berlino in poi, dove la delegazione del presidente Vucic ha presentato il progetto di cui sopra ricevendo praticamente il solo sostegno di una non-entità internazionale come la Republika Srpska (ma considerando la storia di quest’ultima, chi avrebbe scommesso un solo centesimo per il contrario?), Belgrado si trova senza un piano B che esuli dall’illegale stanziamento di truppe nazionali nelle terre serbofone del Kosovo, facendo emergere come la Serbia continui a non godere di alcun appoggio dalla comunità internazionale, ed in particolar modo dal nemico numero 2, gli Stati Uniti, tesi ad evitare che la Russia fagociti parte della penisola balcanica.

>> continua a pagina 2 >>


Questa pagina usa cookie tecnici. Accetta