La Buona Scuola affronta in maniera adeguata il problema del precariato?

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Categoria: Scuola | Venerdì 11 Agosto 2017, Secondo molti pareri, la riforma della Buona Scuola, per la prima volta, affronta seriamente il problema dei precari. Era necessario infatti trovare una soluzione per i centomila precari delle cosiddette graduatorie in esaurimento, situazione che era stata ereditata dai precedenti Governi. Per molto tempo era presente una vera e propria rassegnazione ad affrontare il problema del precariato attraverso le graduatorie a scorrimento. Fino al momento in cui è iniziato il dibattito sulla riforma della scuola la reazione di fronte a qualsiasi proposta di valorizzazione del merito per i docenti era di segno negativo. Quella del precariato è stata una vera e propria piaga, che ha avuto prima di tutto un costo economico di notevole rilevanza — nel 2014 sono stati spesi 876 milioni di euro per coprire le supplenze annuali — ma anche un costo culturale e un costo sociale. Il Governo si è impegnato non solo ad assumere i precari, ma anche a farlo in tempi certi, contingentati e già calendarizzati.
Altrettante, però, sono le voci secondo le quali il piano delle assunzioni contenuto nella legge Buona Scuola lascia aperte numerose questioni attinenti al precariato. C’è il problema degli insegnanti di seconda fascia, che sono rimasti fuori dalla graduatoria ad esaurimento — la quale a un certo punto è stata chiusa —, pur essendo specializzati proprio nelle materie (matematica, fisica e scienze) in cui servono. Vi sono poi i supplenti “lunghi”, i più stabili dei precari, che hanno fatto sostituzioni continue, per oltre trentasei mesi. Da ultimo c’è il tema della effettiva qualificazione degli insegnanti presenti in graduatoria che tuttavia, essendo più anziani, non sono specializzati adeguatamente rispetto ai tempi. A complicare le cose è stato anche il Ministero, che non ha mai realizzato il promesso censimento di tutti i posti vacanti e utili ad assumere in ruolo nuovi insegnanti. Il rischio è che il permanere dei problemi del precariato apra la strada a numerosi ricorsi contro il promesso piano di assunzioni.
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