Le utilitarie Fiat che hanno segnato la storia

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Categoria: Automobili | Sabato 24 Giugno 2017,

Era il 1936 quando la FIAT presentò quella che al tempo apparve come l’auto più piccola al mondo: la 500A, ben presto ribattezzata “Topolino”. Il suo motore, infatti, aveva una cilindrata di soli 569 cc. Mai s’era visto, nella panoramica automobilistica mondiale, una cubatura così contenuta per un’autovettura: solo fino a pochi anni prima, infatti, la tecnologia non permetteva di ricavare potenze accettabili per un veicolo se non ricorrendo a cilindrate molto elevate. Tutto era partito da un’idea di Benito Mussolini, che aveva chiesto al Senatore Giovanni Agnelli di dare vita ad un modello d’automobile in grado di motorizzare gli italiani, e che pertanto non costasse più di cinquemila lire dell’epoca. Benché Mussolini preferisse sostenere la moto, con una politica fiscale e non orientata a sostenere dapprima le motoleggere di 175 cc e quindi addirittura le 500 cc, l’idea che anche l’Italia dovesse avere l’automobile per tutti gli appariva inevitabile. Il primo progetto della futura auto popolare venne commissionato ad Oreste Landone: si trattava di una piccola vettura a quattro posti, con motore e trazione anteriori, decisamente molto avveniristica per i tempi. Il suo motore era un piccolo bicilindrico raffreddato ad aria di 500 cc. Ma nel corso del primo viaggio di prova il prototipo s’incendiò e il Senatore Agnelli, che si trovava a bordo, spaventato ordinò che mai in FIAT si producessero auto a trazione anteriore. Lo stesso Landone, assunto solo poco prima perché s’occupasse di quel progetto, venne prontamente licenziato.

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