Lecce il centrodestra candida l'inviato di Porta a Porta, il centro sinistra resta nella palude

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Categoria: Bari | Venerdì 13 Gennaio 2017,

Nella città pugliese roccaforte del centrodestra, gli azzurri candidano Mauro Giliberti, inviato di Porta a Porta. Si presentano, però, spaccati, dopo la fuoriuscita di un assessore della giunta Perrone. Il Pd continua a ricevere rifiuti. Incognita M5s. Il sindaco più amato d’Italia non ha eredi: Paolo Perrone, che cinque anni fa ha conquistato il suo secondo mandato a primo cittadino di Lecce con un plebiscito al primo turno, non è riuscito a far emergere un suo successore. O forse ce n’erano troppi, così tanti da rischiare di andare a schiantarsi. Tra i litiganti, alla fine, l’ha spuntata un “papa straniero”: Mauro Giliberti, 38 anni, giornalista della trasmissione Rai Porta a Porta. È sul suo nome che l’intero centrodestra ha trovato la quadra. Dopo mesi di schermaglie e veleni, la troika Raffaele Fitto – Adriana Poli Bortone – Luigi Vitali ha trascinato la coalizione fuori dalla palude. Lì, invece, continua ad affondare il centrosinistra, tra autogol di candidature smentite, primarie evitate a tutti i costi e un estenuante corteggiamento a vuoto fatto a Dario Stefano, ex assessore regionale con Nichi Vendola, senatore eletto nella lista di Sel e Presidente della Giunta delle elezioni e immunità parlamentari. A pochi mesi dalla nuova tornata delle amministrative, tuttavia, la partita sembra più aperta delle altre volte. Lecce è da sempre realtà dalle poche sorprese: da 19 anni, prima con Poli Bortone e poi con Perrone, gli azzurri vincono al primo turno con consensi bulgari; la città più monarchica d’Italia s’è fatta Dc prima, An poi, Fi dopo, ora Cor. Da quando è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco, il centrodestra si è presentato spaccato solo una volta. Ed è stata l’unica in cui il centrosinistra abbia vinto, al ballottaggio, nel 1995, con Stefano Salvemini, fatto cadere due anni dopo. Chi ha vissuto quegli anni lo sa. E per questo tenta di ricucire una tela che resta strappata. “Recuperare Alessandro Delli Noci è fondamentale”, predica l’ex sindaca Poli. “No, non sono interessato” è la risposta del 35enne assessore all’Innovazione nella giunta Perrone fino al 9 dicembre scorso. Ha annunciato la sua candidatura il 3 gennaio. Proviene da Fli, partito nato nel centrodestra ma le cui espressioni locali siedono, a livello regionale, accanto al governatore di centrosinistra Michele Emiliano. Che Delli Noci riesca ad affascinare una parte del Pd è certezza. Che riesca anche ad attirarla è “strada impraticabile”, dice il segretario dei democratici di Puglia Marco Lacarra.

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