Letture - Monte Pellegrino, l’Ercte di Polibio

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Categoria: Cultura | Lunedì 31 Agosto 2020, Monte Pellegrino, montagna sacra per antonomasia, con tracce culturali risalenti al IV secolo a.C. che rinviano a un culto punico, dedicato probabilmente alla dea Tanit, dea della fertilità. Le prime testimonianze di culto in ambito cristiano risalgono invece al VII secolo. Gli scavi condotti nel 1992 in località Piano della Grotta, una zona pianeggiante antistante l’area del Santuario hanno rivelato la presenza di un insediamento fortificato. La fortificazione consiste in un muro largo circa 1 metro, eretto a secco con pietre locali di varia pezzatura e racchiude una vasta superficie di pianoro compreso tra il Cozzo di Mandra, il Santuario e il Gorgo di S. Rosalia. All’interno dell’area fortificata sono stati aperti due saggi in prossimità dei resti di una cisterna rivestita di cocciopesto. Si è accertato che la fase finale di occupazione, caratterizzata da crolli e dalla presenza di sigillata africana D, è riferibile alla tarda età imperiale. La fase più antica finora individuata è inquadrabile fra il IV e il III sec. a.C.
Tra l’abbondante materiale ceramico è possibile riconoscere numerosi frammenti di anfore puniche e di ceramica a vernice nera.

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