Categoria: Cultura | Mercoledì 20 Aprile 2022, Eezìone, regnava su Tebe Ipoplacia, un’antica città della Cilicia, nel sud della Troade, e fu ucciso da Achille, ma non fu spogliato delle sue armi (come era usanza fare quando si abbatteva un nemico).
Achille infatti ne ebbe rispetto, come fosse un nemico valoroso, uno dei pochi che avesse mai temuto. Fu quindi fatto bruciare con le sue armi e gli venne dedicato un sepolcro con degli olmi intorno, piantati dalle ninfe montane. Eezìone (Ezìone) è un personaggio della mitologia greca; era il padre di Andromaca, moglie di Ettore e madre di Astianatte (Scamandrio) e di altri sette figli tra cui Pode. Nel Canto VI dell’Iliade si parla di lui tramite le parole di Andromaca stessa.
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Ermione tuttavia non sopportava la presenza di Andromaca e con la complicità di Oreste uccise Neottolemo. Ermione si unì a Oreste e dal loro matrimonio nacque Tisameno. Le sue vicende erano l’oggetto dell’Hermiona del tragediografo latino Marco Pacuvio, che trasse l’opera, a sua volta, da un originale greco di cui non si ha oggi notizia. Ermione è una figura della mitologia greca, figlia di Menel
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I Greci infatti, nel corso dell’ultimo periodo del conflitto, fecero credere ai Troiani che erano salpati verso casa. Avevano però lasciato sulla spiaggia un cavallo di legno nel quale avevano nascosto 40 tra gli uomini più valorosi dell’esercito. I Troiani, credendo si trattasse di un segno degli dei, fecero entrare il cavallo in città e si diedero ai banchetti per festeggiare la fine della guer
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