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Categoria: Lavoro | Lunedì 30 Gennaio 2017,
Precisa la cassazione che dall’istruttoria è emerso che “l’essere autoritario e severo da parte del dirigente, magari anche usando espressioni inurbane, non appariva pertanto indice di intento persecutorio rivolto al ricorrente, quanto piuttosto di un modo personale, seppure senz’altro discutibile, di esercitare le prerogative del superiore gerarchico, ma ciò con la finalità di scongiurare disservizi e garantire l’efficienza del reparto”.