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Categoria: Salute | Mercoledì 25 Novembre 2020, Gli oli essenziali sono delle miscele di sostanze volatili, ottenute tramite la distillazione di piante e erbe aromatiche. Di ogni pianta possiamo estrarre l'olio essenziale da diverse pari della stessa, le foglie, i fiori, la corteccia o le radici, l'olio proveniente da una parte avrà proprietà diverse rispetto all'olio che proviene da un'altra.
Gli oli essenziali si differenziano per oltre tremila varietà, ognuna delle quali presenta una componente chimica unica e dotata di proprietà funzionali utili alla protezione e rigenerazione della pianta stessa; ma soprattutto ricca di principi attivi utili per la salute, la bellezza e l’equilibrio dei livelli energetici dell’uomo; infatti, è stato riscontrato anche che i profumi agiscono positivamente sull’ipotalamo, l’ipofisi e il sistema ormonale.
Tra i punti in comune troviamo la natura idrofoba, da cui ne deriva il nome: gli oli essenziali, infatti, non si diluiscono in acqua, ma in altri oli vegetali. Invece, il termine «essenziale» indica la natura incorruttibile e basilare (voce sostituibile con «etereo»).
Oli essenziali nella storia
I benefici degli oli essenziali erano conosciuti e sfruttati sapientemente fin dall’antichità. I mastri profumieri, intuendo che la potenza delle essenze agisse sia sul piano corporale che su quello mentale e spirituale, hanno sviluppato le prime tecniche di estrazione ed esteso il loro utilizzo all’interno dell’ambito sacro, medico, casalingo ed estetico.
Ad esempio, gli oli erano fondamentali nel processo di mummificazione egizia, nei cosmetici e nei profumi realizzati per Cleopatra. Ippocrate, invece, aveva consigliato di fumigare alcune erbe per limitare il contagio di un’epidemia ad Atene.
In ogni epoca, la tradizione aromatica conosce significative intuizioni, confermate dalla medicina moderna la quale, ancora oggi, si rifà a una catalogazione elaborata nel XIX secolo.
Le «Note» di Piesse: catalogazione delle essenze aromatiche
Nel XIX secolo, il profumiere Piesse formulò delle categorie, chiamate «note», al fine di organizzare sistematicamente le essenze sulla base del tempo di evaporazione dell’aroma e dell’impressione olfattiva.
· Nota di testa (o alta): identifica gli oli essenziali attivi, che hanno un rapido livello di evaporazione e si distinguono per una frequenza rapida (2 ore circa). Questa nota, ricavata dai frutti e dalle bucce, presenta una vibrazione che sale verso l’alto e stimola il piano mentale.
· Nota di cuore (o media): include gli oli essenziali generalmente ottenuti dalla corteccia, dal fusto o dalle parti aeree della pianta. Possiedono una vibrazione e un tempo di evaporazione intermedio (4 ore circa) e presentando fragranze intense, utili ad esempio ad equilibrare il piano psico-fisico e agire sull’affettività.
· Nota di base (o bassa): questi oli essenziali sono ricavati dalla corteccia e dalle radici. L’aroma, dal tempo di evaporazione disteso (12 ore se di qualità), ha una carica vibrazionale bassa, capace di offrire un’azione rilassante e stabilizzante.
Alle tre categorie sono state aggiunte due note intermedie: quella base-cuore e quella cuore-testa.
Applicazione ed efficacia degli oli essenziali
L’utilizzo degli oli essenziali è tornato alla ribalta e si presta a innumerevoli usi, non sempre consapevoli. Infatti, le modalità di assorbimento sono due: esterno e interno, ma è sconsigliata l’applicazione diretta sulla pelle del prodotto puro, possibile causatore di irritazione (sono presenti eccezioni).
Per garantire il massimo sfruttamento delle proprietà, è necessario rispettare le proporzioni dei composti aromatici che variano a seconda della località e del clima in cui cresce la pianta, del periodo in cui viene il raccolto, del metodo e della durata della distillazione.