Orologi Swatch: una tendenza lunga 36 anni

di lumieres

Orologi Swatch: una tendenza lunga 36 anni

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Categoria: Gadget | Giovedì 18 Luglio 2019,

Stagione che vai, tendenza che trovi. Se per la maggioranza dei casi vale questa regola, per gli orologi no, o meglio non vale per gli orologi Swatch che da 36 anni rappresentano una tendenza indiscussa e irrinunciabile. Ancora oggi chi ama essere cool, al polso porta uno Swatch.
Da quando nel lontano 1983, hanno fatto capolino sul mercato mondiale, nessuno ne ha più potuto fare a meno. Il motivo è così semplice quasi da sembrare banale: sono iconici, sono versatili, e sono giovanili. Tre caratteristiche che insieme rappresentano un motivo più che valido per trasformare un semplice accessorio in un vero e proprio must have. Ne sanno qualcosa i giovani degli anni 80 e 90, quando la moda impazzava e in commercio ogni stagione spuntavano fuori nuovi modelli, un po’ come i funghi.
Orologi swatch sportivi così come quelli più tradizionali o eleganti, nelle varie collezioni non manca la scelta, in particolare se si pensa al prezzo, decisamente accessibile.
È svizzero, quindi per definizione preciso, è leggero, è economico, è allegro, non a caso fu definito da subito un sorriso indossato al polso, soprattutto perché ogni modello rappresentava una provocazione. Un sorriso che non sembra voler salutare i polsi delle persone, ma anzi accompagnarli nella vita di ogni giorno così come nelle occasioni più importanti.


Un destino già scritto

Non si può negare, l’industria svizzera degli orologi negli anni settanta stava vivendo un momento di forte crisi dovuta all’invenzione giapponese degli orologi al quarzo che per l’epoca rappresentavano una vera e propria rivoluzione. Il quarzo, del resto, rappresenta una precisione impeccabile, superiore a qualsiasi altra tipologia di orologio.
L’industria svizzera si trova davvero alle strette perché in pochissimo tempo perde due terzi degli addetti e altrettanta quota di mercato. Le due aziende più in crisi sono la Ssih e la Asuag, holding che univa molti marchi.
In questo scenario il consulente aziendale Nicolas G. Hayek inizia a studiare come poter risollevare le sorti disastrose dell’industria orologiaia svizzera e ci riesce con la fusione delle due aziende per lanciare sul mercato un prodotto nuovo, diverso, più sottile e tecnologico: quello che poi sarebbe diventato l’orologio Swatch, definito da subito come il simbolo della cultura pop.
Così con i giapponesi venne utilizzata la stessa arma: un orologio al quarzo che fosse diverso, vivace, colorato. Il primo, indimenticabile, fu proposto con colori vivaci e il quadrante di plastica trasparente che lasciava vedere il meccanismo. A permettere l’enorme successo fu anche la campagna pubblicitaria che accompagnò il lancio sul mercato degli orologi Swatch.


Numeri e modelli

Parlavamo di un immediato ed enorme successo commerciale in tutto il mondo. A confermarlo ci sono i numeri. Nel primo anno, il 1983, se ne vendono 1,1 milioni, nel 1986, oltre 12 milioni. Nel 1988 l’industria vende il 50milionesimo esemplare. Nel 1998 l’industria diventa The Swatch Group e comprende Breguet, Blancpain, Omega, Tiffany & Co, Longines, Tissot. Nel 2006 festeggia la produzione dell’esemplare numero 333 milioni. Gli impiegati sono 25mila ed è un impero ramificato in tutti i settori dell’orologeria nel mondo.


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