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Categoria: Serie A | Lunedì 12 Aprile 2021, La maglia numero 7 è lì, a terra in mezzo all’erba, e ci resta per qualche secondo, finché un raccattapalle non se la porta via, stringendola come se avesse tra le braccia un tesoro prezioso. Nel frattempo Cristiano Ronaldo ha raggiunto il tunnel che porta agli spogliatoi, scurissimo in volto. La Juventus ha appena battuto il Genoa 3-1, eppure il portoghese è convinto di non avere niente da festeggiare, probabilmente perché il suo nome non figura nel tabellino dei marcatori. Il paradosso di Madama versione 2020-21 è che non riesce neanche più a godersi fino in fondo le vittorie, perché c’è sempre qualcosa che agita il pre o il post partita. Dopo la cena proibita a casa McKennie, stavolta a tenere banco è l’ira di CR7, col giallo della maglietta finita a terra al termine dell’incontro che aveva fatto arrabbiare i tifosi, interpretando il gesto come una mancanza di rispetto. Se l’avesse buttata volutamente, come aveva fatto con la fascia di capitano del Portogallo (ma in quel caso un motivo c’era, e bello grosso: un gol valido non visto dall’arbitro), sarebbe stato ben più grave. In realtà chi era nei pressi è certo di aver udito la richiesta del raccattapalle, che Ronaldo ha accontentato in maniera un po’ sgraziata (e sgarbata). Però il malumore esibito durante e dopo la partita resta, e forse nasconde un malessere più profondo legato ai dubbi sul futuro.