Società di consumo in rapporto con i giovani!

di LiaGiliberti

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Categoria: Tecnologie | Venerdì 06 Settembre 2019, Ci troviamo oggi dinanzi ad una società in continuo cambiamento, dove le tecnologie sempre più avanzate hanno mutato il nostro modo di apprendere le cose, di approcciare al lavoro ma soprattutto alla pubblicità.
Prima per vedere una pubblicità bisognava camminare per le strade, successivamente giornali e radio hanno reso più semplice la sponsorizzazione di prodotti. Con la venuta della televisione la popolazione può assistere sempre più facilmente ai servizi pubblicitari. Ma ad oggi, le tecnologie consentono una divulgazione pubblicitaria continua. In ogni luogo, in ogni momento della giornata, gli smartphone e i social network ci consentono di incontrare in rete centinaia di referenze merceologiche, studiati in modo da agire sulla nostra mente, così da rimanere impressa in essa.
La vendita delle merci diventa sempre più veloce e più comoda, da casa, in divano, basta un semplice “CLICK”.
Le tecniche di marketing si modernizzano giocano sulla psicologia dei giovani che diventano in questo modo, sempre più deboli dinanzi a questa società di consumo.
I modelli virtuali che ci vengono proposti diventano parte costituente della realtà, rendendo la popolazione insoddisfatta e aumentando le differenze sociali.
In questa società del tutto, degli eccessi, dove i prodotti assumono un senso di identificazione dello stato di appartenenza c’è chi ha, e chi invece non possiede la possibilità di stare al passo con le tendenze.
Questo accende nei giovani il costante desiderio di avere ció che gli altri hanno.
Questo accanimento dell’avere, finisce per rendere noi soggetti sempre più indistinguibili e l’uomo diventa merce stessa di questo sistema che come un vortice avvolge qualsiasi cosa.
Il fine ultimo di ognuno di noi è : GIUNGERE ALL’OGGETTO DEL DESIDERIO. Dunque l’uomo non si prefissa più degli obbiettivi validi, se non quello di spendere i propri soldi per questi falsi bisogni.
In questa società la merce ci viene imposta e noi siamo talmente deboli da cedergli completamente, decidendo di mettere delle semplici cose al primo posto, su una scala di importanza, dove noi di conseguenza, finiamo per scivolare all’ultimo, ottenendo in questo modo un’omologazione di massa.


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