Una pagina di storia: Napoleone ed i futi d'arte

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Categoria: Storia | Mercoledì 22 Marzo 2017, La grande Rivoluzione, dopo le prime intemperanze e qualche inevitabile distruzione, si rende conto ben presto di poter sfruttare ideologicamente il patrimonio artistico della nazione, promuovendo da un lato la nascita di pubblici musei e dall’altra sviluppando un fiorente e redditizio mercato antiquario. "I Barbari e gli schiavi devastano i monumenti artistici, mentre gli uomini liberi li amano e li conservano" (p. 29).

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05 mag - paolomarzi.blogspot.com (sofi06) - Eppure, lui parlava italiano...anzi il suo modo di esprimersi eramolto vicino al dialetto fiorentino e pisano, tuttavia la sua prorompente discesa in Italia lasciò un segno indelebile nel Paese, aggiungendo (fra le altre cose) alcuni vocaboli al nostro vernacolo garfagnino (così come ad altre parlate) inserendovi dei sofisticati francesismi...Chi era costui? Nientepopodimeno che Napoleone Bonapar continua qui: opinione su 5maggio garfagnana dialetto

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