Una recensione visionaria dell'opera di Antonio De Nardis

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Categoria: Arte | Lunedì 15 Gennaio 2018, Ciò che state per leggere non è una recensione nel senso canonico del termine, anche perchè non me ne intendo di pittura. Però, io e De Nardis abbiamo in comune la passione per la narrativa visionaria, con particolare riferimento ai racconti horror di Howard Phillips Lovecraft. Inoltre, lo stile di De Nardis "distrugge" la geometria delle forme, liberando il "flusso delle coscienze". Il processo di degeometrizzazione richiama alcuni audaci tentativi eseguiti in fisica contemporanea per unificare le quattro interazioni fondamentali in un'unica "super forza". Incidentalmente, sembra che le nozioni di spazio e tempo così radicate nella nostra esperienza quotidiana, siano una sorta di "epifenomeno", vale a dire di "sottoprodotto" di un qualche campo fondamentale che trascende la nozione di geometria ereditata dal predetto senso comune. A mio avviso, l'opera di De Nardis "cavalca" queste idee, corroborando l'idea secondo cui matematica e arte sono due aspetti diversi dello stesso processo cognitivo.

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