Welfare aziendale: cos'è e in che modo aumenta la produttività

di AtomHeartLudovica

Welfare aziendale: cos'è e in che modo aumenta la produttività

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Categoria: Leggi e Diritti | Giovedì 29 Giugno 2017, Negli ultimi anni abbiamo sentito spesso parlare di Welfare Aziendale e di una nuova concezione del rapporto “datore di lavoro – dipendente”.
Non si tratta solo di una piccola rivoluzione sociologica, ma anche di un cambiamento di prospettiva, certamente meno miope della precedente, che sta trovando sempre maggiori consensi e viene appoggiata con continuità dalla politica.
Grazie all’approvazione della legge di stabilità per il 2017, il Governo ha confermato quanto fatto l’anno precedente per il Welfare Aziendale, attraverso i premi produttività e l’ampliamento dei servizi per i dipendenti.
Ma in che modo una politica di Welfare Aziendale potrebbe essere utile alla produttività dell’intero paese?
Semplice, basta partire dal concetto che un dipendente sereno è un dipendente che produce di più. E in che modo si può aumentare il benessere di chi lavora?
Molto semplice anche in questo caso: togliendogli dalle spalle il peso dei problemi legati alla famiglia e alle sue necessità.
Per questo motivo sono nati, negli ultimi anni, diversi network per la promozione di servizi di Welfare Aziendale, il più famoso è Jointly, che si impegnano a creare una rete di servizi a sostegno delle aziende e dei dipendenti.
Ma di che dati stiamo parlando? Secondo il rapporto di Welfare Index PMI, su 3.422 imprese con un numero di dipendenti variabile da 250 a 6, il 50,7% di esse ha attuato una politica di welfare al fine di migliorare la soddisfazione dei lavoratori e il clima aziendale, ottenendo risultati sensibili nel medio termine. Si tratta di soluzioni adottate già da molti paesi in Europa e che tuttavia in Italia ha faticato più del previsto per affermarsi.
I servizi di Welfare Aziendale vanno dalla prima infanzia, quindi la ricerca di asili nido e altre strutture per i bambini più piccoli, fino all’assistenza e tutela dei dipendenti caregiver, ovvero di chi ha in famiglia un parente disabile da assistere.
Ovviamente non manca l’assistenza alle neomamme o ad altre categorie considerate “svantaggiate” nel mondo del lavoro che, all’interno della legge di cui abbiamo parlato in apertura, riescono a trovare soluzioni per rendere meno stressante l’ambiente in cui si trovano ad operare.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare il sito della Gazzetta Ufficiale http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/12/21/16G00242/sg


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