Zero emissioni nel cuore del deserto - Masdar City

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Categoria: Architettura | Giovedì 22 Marzo 2018, Progettata dallo studio di architettura inglese Foster & Partners, con il contributo di artisti come Jean Marc Castera, gli edifici da lontano fanno guardare a Masdar come un cubo perfettamente battuto.
Resta il fatto che gli studenti dell’università sono i soli residenti quindi Masdar non può essere definita un vero e proprio centro urbano. Ci sono una manciata di bar, un supermercato biologico, una banca e un’agenzia di viaggi. Ma i bar sono morti al di fuori degli orari dei pasti, e gli agenti di viaggio dicono che vendono solo ai docenti.
Infatti, la città ha una lunga strada da percorrere prima che raggiunga quello che i suoi fondatori hanno sperato nel 2006. Allora, Masdar fu immaginata dal governo degli Emirati come il più grande insediamento a zero emissioni di carbonio al mondo. Entro il 2015, sarebbero dovuti esserci 50.000 abitanti e 40.000 pendolari. Sarebbero dovuti esserci mulini a vento che producono energia elettrica in loco, e verdure coltivate ai suoi margini. Sarebbero dovuti esserci un focolaio di imprese, con 1.500 nuove imprese verdi e start-up da 10.000 nuovi dipendenti, aggiungendo 2% al PIL di Abu Dhabi. Ma già nel 2010, la data di completamento fu rinviata al 2025. Ad oggi, il progetto non ha end-point programmato.
Il progetto nasce nel 2006, quando una lettera arrivò sulla scrivania di Gerard Evenden, senior partner presso la società di Norman Foster. “Abbiamo ricevuto questa lettera di punto in bianco”, Evenden ricorda. “Abu Dhabi stava cercando di costruire una città sostenibile, siete interessati a partecipare?”

Si dovrà ancora pazientare per vedere un vero sviluppo della zona, ma sarebbe politicamente impensabile abbandonare il progetto.
Masdar, tuttavia, rappresenta un modello difficile da riprodurre poiché è troppo isolata e costosa ed è stata pensata principalmente come centro d’affari. Diverso invece il caso di Songdo, città pianificata in Corea del Sud, che è stata costruita per accogliere strutture pubbliche come scuole, centri culturali e campi sportivi. C’è da chiedersi se Masdar City sia destinata a restare un progetto lasciato a metà o possa davvero fare da traino per lo sviluppo tecnologico ed ecologico del territorio.

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